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Adriano Panatta, bordata a Pietrangeli: "La classifica se la faceva lui!"

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Il tennis mondiale ha un nuovo numero due: viene dall’Italia, si chiama Jannik Sinner e, con l’ultimo torneo vinto a Miami, nel 2024 ha perso solo 1 partita sulle 23 disputate finora. Per ritrovare un tennista tricolore così in alto bisogna risalire al quarto posto di Adriano Panatta del 24 Agosto 1976 e, prima dell’era Open, l’orologio del tempo va ancora più indietro, fino al dicembre del 1959 con Nicola Pietrangeli. Intervistato dal Corriere della Sera, è Panatta a tessere le lodi di un ragazzo che, per qualità tecniche e umane, sembra venuto da un altro pianeta: “Se non è arrivato da Marte, è stato recapitato da una cicogna con la colite. Cioè, lei puntava oltre le Alpi, verso la Francia o la Svizzera, poi le prime folate di vento freddo le hanno procurato qualche fastidio, quindi si è dovuta fermare sopra un comignolo di Sesto Pusteria. Casa Sinner”. 

Il primo paragone Panatta lo fa con due mostri sacri del tennis: “Anche Borg e Nadal erano alieni: ti mettevano davanti a un muro e da lì non passavi. Sinner è speciale per la sua solidità, da macchina spara-palle: non sbaglia mai. Il dritto è una frustata, ma il rovescio è unico: non mi ricordo l’ultima volta che ne ha messo fuori uno gratis. Sfrutta alla perfezione l’attrezzo moderno: il piatto corde, la potenza che la racchetta restituisce ai suoi colpi. I materiali contano tan to. Ai miei tempi, per esempio, se con le scarpe di allora avessimo provato a scivolare sul cemento avremmo fatto un carpiato e ci avremmo lasciato la caviglia. Oggi, invece, si muovono in modo incredibile su ogni superficie”.

 

Novak Djokovic, attuale numero 1 al mondo, è destinato presto ad abdicare in favore di Sinner? Panatta non ha dubbi: “Intanto godiamoci Sinner n. 2, che scavalca Nicola. Pietrangeli è stato n. 3 quando la classifica se la faceva lui! Quando Borg vinceva tanto, io e Nastase scherzavamo dicendo che era figlio del diavolo (è nato il 6/6/56, ndr). Djokovic ha perso il suo vantaggio: Sinner e Alcaraz sono cresciuti, non sono più ragazzi. Sinner in cima a Parigi? È uno scenario ma, se non succede lì, succede a Wimbledon. Sinner e Alcaraz sono i nuovi Federer e Nadal”. Chi allora, tra i due, è il più forte? “Per battere Jannik, Alcaraz deve fare 3-4 miracoli tecnici a partita. La solidità di Sinner, alla lunga, prevarrà sull’estro dello spagnolo”.

 

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