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Adriano Panatta clamoroso su Sinner: "Però basta! La perfezione può diventare noiosa"

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Già, Jannik Sinner è semplicemente un campione. In Italia la mania per l'altoatesino è assoluta. Piace anche il personaggio, con la sua semplicità, con la sua ritrosia nell'esporsi, con la sua normalità. Ma forse, ogni tanto, si eccede con la "melassa" versata sull'altoatesino. O almeno, sembra pensarla così Adriano Panatta, uno che ai tempi del tennis giocato, fuori dal campo, era tutto l'opposto di Sinner.

Sia chiaro, l'eroe della Coppa Davis del 1976 adora Jannik Sinner, il tennista e l'uomo. Non perde mai occasione per spendere su di lui belle parole. E infatti nel mirino di Panatta non ci finisce l'atleta, ma la narrazione dell'atleta stesso in cui ogni tanto, o spesso e volentieri, ci imbattiamo.

Panatta era ospite di Splendida Cornice, trasmissione in onda su Rai 3, insieme a lui Paolo Bertolucci, l'amico di una vita. E parlando di Sinner ha affermato: "Lui è un ragazzo bravissimo, molto perbene, educatissimo, non sbaglia una dichiarazione, gioca come un Dio. Però basta: non è che ogni volta ce lo devono far pesare", sbotta Panatta. 

 

"Jannik è come lo vedi - riprende -: fa una dichiarazione ed è sempre equilibrato, in campo non rompe mai le racchette, lui è il figlio che tutti vorrebbero avere. La perfezione a volte può diventare noiosa. Io perfetto? Assolutamente no. Rispetto a Sinner siamo come il diavolo e l’acqua santa", conclude Adriano panatta con assoluta sincerità.

 

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