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Jannik Sinner, timori per l'infortunio: "Non voglio buttare via 3 anni. Roland Garros? Vedremo"

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Zitti tutti, parla Jannik Sinner. Il tennista, dopo il forfait agli Internazionali di Roma per il problema all'anca che lo aveva costretto al ritiro già a Madrid, fa il punto sulla sua situazione fisica e sui prossimi impegni. E quel che dice l'atleta di San Candido, francamente, non infonde grandissima sicurezza. Quando gli chiedono di spiegare con precisione il tipo di infortunio che lo ha colpito, risponde: "Non voglio entrare nei dettagli. Pensavamo non fosse nulla di grave e invece dalla risonanza c'è qualcosa che non va. Se non dovessi recuperare al 100% mi potrei fermare per un altro po'. Non ho voglia di buttare via tre anni di carriera del futuro. Non ho fretta anche se fa male, ma penso che curare il corpo è molto più importante. Vediamo come gestire tutto", rimarca.

E ancora, Jannik ribadisce il suo dolore per non poter prendere parte al torneo di Roma: "La mia priorità? Onestamente era proprio questo torneo. Spero di giocare a Torino davanti al pubblico italiano - ha aggiunto con la testa già rivolta al futuro -. Tutte le gare che posso fare in Italia sono speciali. Gli Internazionali erano molto importanti anche per i punti. Sono in buona posizione per fare bene, ma questo è secondario. L'obiettivo è quello di andare a Torino. Spero di riuscirci", aggiunge.

Già, perché Sinner non nasconde di temere che il suo infortunio sia ben peggiore rispetto a quanto preventivato. Quando ha notato il problema? "Di sicuro prima di Madrid stavo anche meglio. Lì ci sono stati giorni in cui lo sentivo di più e a volte un po' meno. Con Kotov ho sentito abbastanza il dolore, ma sapevo che c'era qualcosa che non andava. Dopo abbiamo fatto la risonanza e abbiamo visto che non ero al 100% così abbiamo deciso di smettere di giocare. Poi abbiamo fatto degli esami e abbiamo preso questa decisione. Bisogna accettarlo anche se fa male, non solo a me, ma anche ai tifosi. Ho 22 anni e ne faccio 23 quest'anno. Spero di giocare 10 anni e più qui", aggiunge.

E al Roland Garros ci sarà? "Non ho mai avuto problemi nel passaggio dalla terra all'erba. Stiamo facendo dei lavori per recuperare, ma a bassa intensità. Ci saranno più risposte tra una settimana o dieci giorni. Ovviamente il Roland Garros lo giocherò se sono al 100 per cento. Se c'è mezzo dubbio dobbiamo vedere", ammette l'altoatesino, che in sostanza non garantisce la sua presenza allo slam parigino.

In questi giorni c'è chi ha rimproverato a Sinner il fatto di aver giocato troppi tornei, di avere insomma chiesto troppo al suo corpo. Ma quando gli chiedono che cosa gli abbia insegnato questa vicenda, risponde: "Non penso di aver fatto errori. Mi rendo conto che il riposo è importante. Penso sia importante anche per la parte mentale. Bisogna capire quando è il momento giusto di giocare o meno. Dopo Monte Carlo non ho toccato la racchetta per diversi giorni e mi sono sentito bene. A Madrid piano piano la situazione è peggiorata. Sono abbastanza tranquillo", ha concluso provando comunque a sfoggiare un pizzico di ottimismo.

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