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Parigi 2024, Tommasone come Carini: "Ho avuto paura di affrontare Imane Khelif"

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Imane Khelif ha vinto prima contro Angela Carini e poi contro l'ungherese Luca Hamori. E in questo modo si è garantita di diritto almeno la medaglia di bronzo. Uno straordinario risultato, soprattutto se ottenuto nel corso dei Giochi Olimpici di Parigi 2024. Ma il successo dell’algerina resta macchiato da tutte le polemiche che circolano introno alla sua figura. Khelif, pugile intersex, era stata esclusa dagli scorsi Mondiali di boxe perché presentava livelli troppo elevati di testosterone. E, dopo il ritiro della Carini dal ring, è stata travolta dalle critiche.

Miriam Tommasone conosceva la Khelif da molto prima di Parigi 2024. Il motivo? Aveva sfidato la pugile algerina a Sofia, in Bulgaria, il 24 febbraio 2022. "Ricordo bene quel pomeriggio", ha raccontato in un'intervista al Corriere. L'atleta italiana ha guardato con grande curiosità il match olimpico tra l'algerina e la sua connazionale: "Ho vissuto quel match soffrendo per Angela, per me sorella e maestra, ma anche per Imane, atleta straordinaria che merita l'oro olimpico". Tommassone è forse una delle poche atlete che può comprendere il disagio provato da Angela Carini. Proprio come lei, ha affrontato Khelif sul ring. E, allo stesso modo, si è resa conto dei colpi troppo violenti della pugile intersex: "Era la prima volta che incassavo colpi così forti, così dolorosi. Rivedendo il video capii molti errori, imparai a correggerli. Le sconfitte fanno bene".

 

 

La paura che ha provato Angela Carini è la stessa che ha sentito sulla propria pelle Miriamo. "Ebbi molta paura, anche solo guardandola - ha confessato Tommasone -. Era una guerriera e lo si capiva benissimo. Poi arrivarono i primi colpi, di una violenza che non avevo mai provato. Per la boxeur italiana, Imane Khelif non è un uomo. Al contrario, si tratta "della donna più forti che abbia mai incontrato". E da qui si capisce perfettamente quel pianto liberatorio di Angela dopo il match. Non una "frignona" come qualcuno vuol far credere. Piuttosto una donna che si è trovata davanti un'avversaria troppo forte da battere.

 

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