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Jannik Sinner, Elena Pero frena gli entusiasmi: "Le tensioni non sono ancora alle spalle"

Leonardo Iannacci
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Elena Pero è la “voce” di Sky che ci ha accompagnato in questi anni commentando la consacrazione di Jannik Sinner. Le chiediamo se quella con Medvedev sarà una sorte di finale anticipata: «No. Per la qualità del tennis che esprimeranno sarà una bella sfida ma stiamo sempre parlando di un quarto. Di certo l’uscita anticipata dal torneo di Alcaraz e Djokovic ha sorpreso».

Sinner si è liberato a fatica di Tommy Paul, l’altra notte. Ma è stato freddo nei tie-break. Segno di grande sicurezza?
«Nei primi set ha faticato a carburare ma la freschezza e la forza mentale che ha messo nei momenti decisivi sono stati indicativi».

 



Medvedev invece ha quasi umiliato il portoghese Borges: un indizio che sta sta meglio il russo?
«Il valore di Borges che è numero 34 del mondo non è quello di Paul, ma la dimostrazione di cattiveria di Medvedev è stata impressionante».

Quali colpi di Medvedev deve temere stasera Jannik?
«Sarà un duello fisico e mentale. Tanti sono gli aspetti da controllare nel gioco del russo: la diagonale di rovescio, la risposta, il servizio».

Perché raccontare in tv le partite di Sinner è un’esperienza esaltante?
«C’è anche in mela componente del tifo, provo ansia per Jannik. Ho raccontato le grandi sfide fra Nadal e Federerma non c’era lo stesso pathos nazionalistico».

Elena Pero Sul web, chissà perché, una frangia di leoni da tastiera sostiene che lei non è così tifosa di Sinner. Come mai?
«Ignoro queste sciocchezze e non guardo i social. Non si può piacere a tutti». Nella mente di Sinner l’affaire Clostebol è realmente alle spalle? «No. Sinner è super -innocente e troppi colleghi hanno detto cose sgredevoli contro di lui, a partire da Kyrgios. Jannik è stato bravissimo a gestire la cosa ma fino al 6 settembre la Wada la possibilità di presentare appello contro la sentenza di assoluzione».

 

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