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Jannik Sinner, cosa ha sconvolto Panatta: "Lo ho visto in allenamento..."

Roberto Tortora
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Adriano Panatta, leggenda del tennis italiano, la Coppa Davis la portò a casa con la sua straordinaria squadra nel lontano 1976. Con lui c’erano Paolo Bertolucci, Corrado Barazzutti e Tonino Zugarelli. E sono dovuti passare ben 47 anni prima che altri italiani riuscissero nella stessa impresa.

Tutti trascinati dal fenomeno mondiale che è Jannik Sinner, capace di trascinare i suoi a conquistarne addirittura due consecutivamente e a portare il tennis italiano in cima al mondo. Panatta, questa volta, si è goduto il successo in cabina di commento, raccontando le fasi finali per la Rai. Ancora oggi, sente l’emozione di quei momenti e lo ha raccontato durante l’ultima puntata de La Domenica Sportiva: “È stata una vittoria di squadra, che va oltre i singoli che in campo hanno fatto la differenza. Anche la decisione sul doppio ha premiato, nonostante Filippo Volandri abbia lasciato fuori Simone Bolelli e Andrea Vavassori, reduci dalle Finals a Torino".

 

 

 

L’ex-tennista azzurro, però, ha voluto rimarcare anche l’apporto decisivo di Matteo Berrettini, finalmente tornato ad alti livelli: “Si merita tutto questo successo e questi complimenti. Ha giocato in maniera fantastica. In carriera è stato molto sfortunato, con i tanti infortuni che lo hanno frenato. Ora sta tornando finalmente quello di due anni fa".

 

 

 

Indubbiamente, però, con Sinner in squadra di viaggia ad una marcia in più: "Con lui si parte sempre 1-0, anzi forse 1,5. Lo guardavo mentre si allenava, ha colpito la palla 30 volte con il rovescio, non sbagliando mai e tirando sempre in prossimità delle righe. Uno dei suoi punti di forza è l’umiltà, perché lui prova soddisfazione nel continuare a migliorarsi e lo si vede dal suo modo di prepararsi. Griekspoor nel primo set stava giocando in maniera eccezionale, Sinner ha iniziato a giocare con grande umiltà e ha portato a casa il tie-break".

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