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Altra fuga e altra vittoria francese con Monier

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A Peio Terme arrivano 19 fuggitivi. La blanda salita finale non fa male ai big

Roberto Amaglio
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Altro squillo transalpino al Giro d'Italia. Nella 17° frazione che portava la carovana rosa da Brunico a Peio Terme, infatti, a imporsi è stato il francese Damien Monier (Cofidis), il quale ha centrato la sua prima vittoria da professionista staccando negli ultimi chilometri della salita trentina Danilo Hondo (Lampre) e Steven Kruijswijk (Rabobank), gli ultimi dei 19 fuggitivi partiti al km 59 a resistere al forcing del 27enne atleta di Clermont Ferrand. Il gruppo dei migliori, invece, si è concesso un giorno di "riposo". L'ascesa finale a Peio Terme, infatti, non era abbastanza selettiva per scalfire nessuno, soprattutto in virtù del fatto che, su quelle pendenze e a quelle velocità, a ruota si sta una meraviglia. Il forcing finale della Liquigas, quindi, è servito soltanto per tirare la volata a Michele Scarponi che, scattato negli ultimi 200 metri, è riuscito a guadagnare un paio di secondi sul gruppetto dei migliori. Insomma pronostici della vigilia centrati, con i cacciatori di tappe che hanno avuto terreno fertile per giocarsi le loro chance. Dopo due ore di gara per tenere cucita la corsa, dal plotone evadono 19 corridori: Wyss, Efimkin, Ochoa, Kireyev, Arashiro, Amador, Konovalovas, Duque, Monier, Hondo, Moreno, Kruijswijk, Cummings, Reynes, Ignatiev, Fothen, Nicki Sorensen e gli italiani Marco Marzano e Simone Stortoni, già protagonisti di attacchi da lontano nelle frazioni di Cesenatico e del Terminillo. Il drappello ottiene il benestare del gruppo e sul Passo delle Palade (1523 metri di altitudine) gli attaccanti vantano già un margine di 10' sul gruppo maglia rosa. I fuggitivi, quindi, si giocano la tappa negli ultimi nove chilometri all'in su verso Peio. Per la stanchezza maturata nei 120 km di fuga, tra i battistrada la selezione c'è, soprattutto quando Monier, Hondo e Kruijswijk lanciano il loro affondo. Negli ultimi tre chilometri (quelli più impegnativi), il francese dimostra la gamba migliore e si aggiudica la frazione, precedendo il duo composto dal velocista tedesco della Lampre Hondo e l'olandese della Rabobank. Alle loro spalle Moreno (Omega Pharma) a 1' e Cummings a 1' e 18", poi via via tutti i fuggitivi. I big, invece, si avvicinano all'ultima ascesa compatti, con la Liquigas che scandisce il passo. Il forcing degli uomini in verde (a cui partecipa anche Nibali) non porta i frutti sperati. I vari Arroyo e Porte restano agganciati. Vale solo per le statistiche la generosa volata di Scarponi: 2" presi che fanno più morale che classifica. Domani altra giornata tranquilla per i big della classifica. La Levico Terme - Brescia di 140 km è l'ultimo palcoscenico disegnato su misura per i velocisti. Attenzione però ancora alle fughe. Dopo l'ultimo week end sulle montagne, in gruppo di ruote veloci non ne sono rimaste molte. Con così poche squadre intenzionate a presentarsi allo sprint, a Brescia potrebbe facilmente brindare l'ennesimo attaccante. Per gli amanti della salita e i tifosi di Basso, Evans e degli altri big, invece, si dà l'appuntamento sulle salite della Val Camonica e della Valtellina, in programma nelle frazioni di venerdì e sabato. ORDINE D'ARRIVO 1. Damien Monier (Cofidis); 2. Danilo Hondo (Lampre) a 36"; 3. Steven Kruijswijk (RABOBANK) a 38"; 4. Dani MORENO (Omega Pharma) a 1'05'; 5. Steve Cummings (SKY) a 1'18". CLASSIFICA GENERALE 1. David Arroyo (Caisse d'Epargne); 2. Ivan Basso (Liquigas) a 2' e 27"; 3. Richie Porte (Saxo Bank) a 2' e 36"; 4. Cadel EVans (BMC) a 3' e 9"; 5. Carlos Sastre (Cervelo) a 4' e 36"; 6. Vincenzo Nibali (Liquigas) a 4' e 53"; 7. Alexandre Vinokourov (Astana) a 5' e 12"; 8. Michele Scarponi (Androni-Diquigiovanni) a 5' e 23".

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