Jannik Sinner, la mossa a sorpresa che terrorizza i rivali

di Leonardo Iannaccimartedì 29 aprile 2025
Jannik Sinner, la mossa a sorpresa che terrorizza i rivali
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My way, si sa, è un brano iconico di Frank Sinatra che sintetizza il modo di affrontare la vita nei momenti felici ma anche nelle curve più pericolose. Carlitos Alcaraz, ad esempio, lo ha scelto per dare titolo al docufilm autobiografico in rotazione su Netflix. Ma c’è un altra storia che potrebbe intitolarsi anch’essa My Way e che riguarda il numero 1 del ranking tennistico. Ovviamente stiamo parlando di Jannik Sinner che sta contando le ore da qui a lunedì 5 maggio, giorno in cui si ripresenterà al Foro Italico di Roma per il grande e atteso ritorno alla vita che ama, quella del tennista, dopo la squalifica patteggiata con la tristemente nota Wada per l’affaire Clostebol. Due modi di vivere la vita e lo sport che sono allo Zenit e al Nadir: da un lato il ragazzo di Sesto Pusteria che va a letto presto la sera, disconosce la dolce vita e si allena con qualunque cosa abbia in mano, dalla bicicletta al kart, dalla mazza da golf a un paio di sci; dall’altro il ragazzo di Murcia padrone di quattro Slam (Roland Garros, Flushing Meadows e due volte Wimbledon) e vincitore di 18 tornei che gli hanno valso un prize money di 40 milioni di euro. Un tipo che, nel format di Netflix, ha candidamente ammesso: «Ho 22 anni, sono giovane e la mia carriera è ancora breve. Ma mi sento schiavo del tennis: se diventa un obbligo, non so se continuerò».

CONFESSIONE
Una confessione incredibile che continua così: «Due anni fa mi sentivo a pezzi, stressato. Pensai di staccare la spina e rilassarmi con qualche giorno di vacanza a Ibiza dove è tutta una questione di feste e uscite. Ci sono andato per divertirmi e al mio ritorno ho vinto al Queen's e a Wimbledon». Un rito che si è riproposto anche nel 2024: «Non dico di aver rivinto per le feste di Ibiza, ma quei giorni sono andati bene per me». A sentire tali parole uno come Sinner che fa seriamente vita da atleta al limite dell’ascetico e adora dormire dieci ore per notte, potrebbe rabbrividire. Anche perché il nostro amato Rosso di Sesto Pusteria si impegna in ben altre cose che non feste a Ibiza: è notizia di ieri che il vincitore di tre Slam e 19 tornei Atp, nonché di due Coppe Davis, ha lanciato la nuova Fondazione Sinner rivolta ai bambini mediante programmi scolastici, progetti e iniziative all’interno di comunità che rendano sport ed educazione più accessibili per tutti. Jannik l’ha spiegato così: «È un onore sostenere i bambini e i giovani atleti. Lo sport mi ha insegnato lezioni dai valori incalcolabili: disciplina, resilienza e il coraggio di essere me stesso, lezioni che credo sia importante condividere. Attraverso il nostro lavoro, vogliamo mostrare ai bambini che cosa sia possibile, non solo nello sport ma anche nella vita».

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Il board della Fondazione Sinner comprende anche Alex Vittur, Ceo di Avima e manager di Jannik, Stefano Domenicali, presidente e Ceo di Formula 1, e Luca Maestri, ex vicepresidente e direttore finanziario di Apple. Come si può vedere Sinner riempie le ore in ben altro modo rispetto ad Alcaraz che è stato persino bacchettato dal suo coach, Juan Carlos Ferrero: «Se vai a Ibiza ed esci tutti i giorni, quando torni hai fatto tutto tranne il riposo. La tua testa deve ricordarti che sei un tennista». Carlitos e Jannik, così uguali come talento in campo, così diversi fuori.

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