Jannik Sinner, "beccato con un succhiotto da Vagnozzi": bomba da Copenaghen

venerdì 23 maggio 2025
Jannik Sinner, "beccato con un succhiotto da Vagnozzi": bomba da Copenaghen
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"Beccato con un succhiotto dall'allenatore". Come un adolescente qualsiasi. Jannik Sinner, prima di immergersi nel Roland Garros, ha deciso di fare una breve gita in Danimarca. E, al suo ritorno, Simone Vagnozzi lo ha preso in giro indicando il collo come a mostrare un succhiotto. Possibile quindi che il numero uno al mondo abbia avuto un incontro misterioso con una spasimante. Sui social la scena non è sfuggita ai più attenti, che hanno subito puntato su questa versione. Intanto Maria Braccini, l'ex fidanzata, ha smentito le voci riguardanti un presunto ritorno di fiamma tra i due: "Non c'è niente, nessun ritorno".

Intanto si è consumato un nuovo capitolo della saga Augias-Sinner. "Sinner è un grande sportivo, anche nei modi. Davvero eccezionale. Ma dovrebbe pagare le tasse in Italia o, meglio ancora, in Alto Adige. La Provincia trattiene il 90% del gettito fiscale. Perché non le paga in Alto Adige"? Lo afferma Corrado Augias in un'intervista al quotidiano Dolomiten in merito al botta e risposta con il governatore Arno Kompatscher dopo il suo corsivo sul numero uno del tennis. "Anche io godo di una certa fama - non come Sinner, ovviamente - e sapete cosa dico al mio commercialista? Controlla tutto con molta attenzione e regola tutto con il fisco fino all'ultimo centesimo. Devo dare l'esempio e la gente non mi perdonerebbe mai se non pagassi le tasse anche solo su 1.000 euro", aggiunge il giornalista nell'intervista al direttore del Dolomiten, Elmar Pichler Rolle.

Secondo Augias, "in ogni caso non si rifiuta un invito del presidente (della Repubblica, ndr.). Mai. È sconveniente. Ci si va anche se si è in sedia a rotelle". Il 90enne si dice, infine, convinto che "i sudtirolesi non hanno molto a che fare con la Repubblica italiana. La Costituzione e altre cose importanti in Italia sono in qualche modo irrilevanti per i sudtirolesi. A loro non interessa, non si sentono coinvolti. Nella sua lettera amichevole, il governatore Kompatscher mi chiede se mi piacerebbe vedere una monolitica identità nazionale. Certo che no! Ma è una situazione strana".

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