Anche la corsa Champions emette il suo verdetto: nell’Europa che conta ci va la Juventus (con il brivido). Resta con l’amaro in bocca la Roma, quinta e qualificata per l’Europa League, mentre può sorridere la Fiorentina, che raggiunge all’ultimo la Conference. Chi rimane con il cerino in mano è la Lazio, che chiude il campionato al settimo posto, restando esclusa da ogni competizione europea.
La Juventus ottiene la qualificazione in Champions, considerato un obiettivo minimo all’inizio della stagione, vincendo in rimonta, 2-3, sul campo di un Venezia sceso in campo con la bava alla bocca per cercare di strappare un’insperata salvezza (insperata perché avrebbe dovuto battere la Vecchia Signora e sperare in altri risultati favorevoli). Una gara complicatissima, per la Vecchia Signora, con un inizio shock. Il vantaggio del Venezia, infatti, arriva dopo appena una settantina di secondi, quando la difesa di Tudor si fa sorprendere (in modo inaccettabile considerando l’importanza della partita) dal cross di Haps e dall’inserimento vincente di Fila. I bianconeri si illudono poco dopo, quando il Var annulla giustamente un gol ad Alberto Costa, per un tocco di mano al momento del controllo di palla. Il pareggio, comunque, arriva al 25’, con la bellissima iniziativa di Yildiz, su una rimessa laterale battuta velocemente da Cambiaso. A completare la rimonta, sempre nel primo tempo, ci pensa Kolo Muani, approfittando anche di un intervento rivedibile del portiere avversario Radu.
Sembra fatta e invece il Venezia pareggia ancora, con il mancino di Haps. A salvare la Signora è il rigore segnato da Locatelli nel finale (fallo di Nicolussi su Conceição).
È evidente, in ogni caso, come la qualificazione in Champions League non possa bastare alla Juventus per salvare una stagione che resta fallimentare. Le premesse la scorsa estate erano ben altre, tra il ricchissimo mercato e la scelta di cominciare un nuovo progetto con Thiago Motta. Le cose, però, non sono andate esattamente come pronosticato, con l’esonero dello stesso Thiago Motta a marzo e la scelta di affidarsi al traghettatore Tudor.
Dovrà accontentarsi dell’Europa League la Roma, a cui non basta vincere 0-2 in casa del Torino. Un successo giunto al temine di una partita sbloccata subito dagli ospiti, grazie al calcio di rigore conquistato da Saelemaekers (per fallo di Dembélé) e trasformato da Paredes. Nel secondo tempo il raddoppio firmato dallo stesso Saelemaekers. Per Ranieri resta l’illusione: al momento del vantaggio, con il contemporaneo pareggio della Juventus, la Roma era momentaneamente qualificata in Champions.
Sarà Conference, si diceva, per la Fiorentina, che vince 2-3 in casa dell’Udinese al termine di una partita pazza e chiude in sesta posizione. A sbloccare la sfida è il gol di Lucca, prima della sconsiderata espulsione di Bijol, per un doppio giallo inesistente (e in caso di doppia ammonizione il Var non può intervenire), che cambia la partita.
Nella ripresa, infatti, rimontano i toscani, con il pareggio di Fagioli e il gol dell’1-2 di Comuzzo. La partita, però, è incredibile e l’Udinese trova il pari con la zampata di Kabasele, prima della firma nel finale di Kean.
La grande delusa della serata è, dunque, la Lazio, sconfitta 0-1 dal Lecce e settima in classifica. All’Olimpico i biancocelesti si fanno fregare dal gol di Coulibaly nel finale di primo tempo. Alla formazione di Baroni non basta nemmeno giocare in superiorità numerica per tutta la ripresa, a causa di una dubbia espulsione di Pierotti (per doppio giallo).