Dopo una notte di festeggiamenti, Carlos Alcaraz è tornato in Spagna con un volo decollato alle 7 del mattino da Parigi. I tifosi lo hanno accolto per le strade della capitale, dove il tennista, con il suo completo viola e un berrettino bianco, non ha nascosto la gioia. Certo, gli occhi stanchi tradivano la notte brava, ma dopo la strepitosa vittoria al Roland Garros nella già storica finale con Jannik Sinner, quella notte era giusto concedersela.
E di quanto accaduto sulla terra rossa ha parlato anche Juan Carlos Ferrero, il coach di Alcaraz, che si è sbottonato in un'intervista a El Larguero, dove ha rivelato qualche curiosità sulla finale parigina. Ferrero, con un sorriso, ha commentato le voci sulla vita notturna di Alcaraz, che in passato avevano sollevato polemiche: "Sappiamo com’è, gli ho detto che si diverta, che lo merita, ma che si ricordi di essere un tennista, in ogni momento". Un monito, con un sorriso, ma chiaro: divertiti, ma non esagerare, o ti aspetto in allenamento. E ha aggiunto: "Per lui non è tanto la parola festa a fare la differenza, ma la disconnessione tra il non pensare al tennis e l’essere un ragazzino di 22 anni. Avesse perso, lo avrebbero messo nel mirino: guardate, sta andando a Ibiza", ha rimarcato il coach.
Laila Hasanovic, lady Sinner "ha incontrato Michael Schumacher"
Nelle ultime settimane, il nome di Laila Hasanovic è stato associato sempre più spesso a quello di Jannik ...Dunque, il coach torna agli attimi decisivi della partita, i tre match point che Sinner non è riuscito a convertire nel punto-torneo: "Sullo 0-40 si è girato verso il nostro angolo mostrando il pugno che chiudeva stretto la racchetta, con lo sguardo feroce, come per avvertirci che ci avrebbe provato fino alla fine". Un segno che la dice lunghissima. Il pugno che ha ribaltato la partita e, in definitiva, Sinner. "Non può essere... invece è andata così, incredibile. Ma non ho mai visto Alcaraz rinunciare a un match in vita sua, resta sul pezzo sino all'ultimo punto", ha concluso Ferrero.