Emanuele Dotto, per anni voce familiare e appassionata di Tutto il calcio minuto per minuto, ha raccontato con lucidità e dignità la sua battaglia contro la sclerosi multipla progressiva. La diagnosi è arrivata nel 2019, a un solo mese dalla pensione, dopo una lunga carriera passata tra radiocronache, Giri d’Italia e campionati del mondo.
Oggi ha 73 anni, vive sulla sedia a rotelle, ma la sua mente è più viva che mai: "Il corpo va dove vuole, ma la testa è ancora tutta lì", ha detto.
Nel suo racconto c’è una serenità profonda, nutrita dall’amore della moglie Marina e della figlia Emanuela. Ogni giorno è un dono, anche solo per passeggiare nel giardino della vecchia scuola elementare o ascoltare un buon disco. "Nel cambio non ci rimetto", confessa, con quell’ironia gentile che lo ha sempre contraddistinto.
Nello specifico, la sclerosi multipla è una malattia cronica e autoimmune che colpisce il sistema nervoso centrale, danneggiando la mielina, la guaina che protegge i neuroni. La diagnosi si basa su risonanza magnetica, esami neurologici e analisi del liquido cerebrospinale. I trattamenti disponibili, seppur non risolutivi, puntano a rallentare la progressione e a migliorare la qualità della vita, con farmaci immunomodulanti, fisioterapia, e supporto psicologico. La prognosi varia molto: in molti casi si convive con la malattia per decenni, anche se alcune forme – come quella primaria progressiva che ha colpito Dotto – evolvono più rapidamente.
Dotto non chiede pietà né compassione: il suo è un racconto di consapevolezza, resilienza e amore per la vita. Una testimonianza preziosa per chi combatte ogni giorno la stessa battaglia, e un invito a non dare mai per scontato ciò che sembra normale.