Paolo Bertolucci, la profezia da brividi: "Sinner contro Alcaraz..."

di Roberto Tortoragiovedì 3 luglio 2025
Paolo Bertolucci, la profezia da brividi: "Sinner contro Alcaraz..."
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L’edizione 2025 di Wimbledon passerà alla storia, almeno fino a questi primi scambi, come quella degli inciampi dei big, da Zverev a Pegula, dagli italiani Paolini e Musetti, oltre allo sciagurato Berrettini. Fa il punto della situazione su Repubblica Paolo Bertolucci, che ha fiducia nel cammino che potrà fare Jannik Sinner, determinato a prendersi le sue rivincite sull’erba. Bertolucci spiega: “L’erba è infida, anche per i big. Devi essere sempre almeno al 90% del tuo potenziale. Il livello e la competizione sono diventati così alti che se quando scendi in campo ti manca anche la più piccola cosa, se raggiungi solo l’89%, rischi di perdere”.

Sugli italiani: “Povero Musetti, a Parigi si era fatto male per davvero. E mi spiace anche per Berrettini: mi auguro Matteo riesca a tornare ai suoi livelli, ma dopo l’infortunio sono due anni che entra ed esce, non vedo cosa possa accadere perché questa inerzia cambi. Tra gli azzurri rimasti mi piace molto Cobolli: buono di testa e di fisico. È da primi 20 nel ranking”.

Al Centre Court sarà di nuovo finale Sinner-Alcaraz? Bertolucci ne è convinto, così come della discontinuità di Alcaraz: “Se lo becchi nella giornata “sbarazzina”, si può anche fare la partita. Sinner invece è troppo veloce, continuo, forte di testa. Di sicuro quei due sono una spanna sopra tutti gli altri. Jannik ha cominciato come giocatore da indoor, il cemento gli è sempre piaciuto. Anni fa sulla terra faticava, ora anche lì è cresciuto enormemente. L’erba sembrava un punto interrogativo: invece ha saputo gestirsi, in semifinale nel 2023 e ai quarti — ma ricordate in quali condizioni fisiche? — nel 2024. La cosa importante è che sull’erba, proprio perché non è la sua superficie naturale e ha una incredibile etica del lavoro, il ragazzo è destinato ancora a progredire. Ha fatto ulteriori passi avanti nei tagli, negli angoli, nel servizio, nei movimenti: stiamo per vedere il miglior Sinner di sempre a Wimbledon”.

Superata, quindi, la crisi post-Roland Garros? Anche qui Bertolucci è positivo: “Ha sofferto, ma nello sport si può anche perdere: a Federer e Nadal accadeva 7-8 volte a stagione, perché a lui no? Sono i tifosi italiani ad averne fatto una tragedia: il tennis, con Jannik e la Davis, è diventato uno sport pop. E c’è un prezzo da pagare. Certo che quando la gente mi scrive ‘Invece di cantare con Bocelli, doveva allenarsi’ mi cadono le braccia”.

Una battuta, infine, sulla crisi depressiva di Zverev: “La solitudine del tennista: ricordo certe serate, in qualche città americana sperduta, che ti ritrovavi da solo in albergo, a cena, masticando le occasioni perdute. Si faceva fatica a uscire dalla buca. Oggi è diverso: il tennista ha 7-8 persone sempre intorno. Zverev dovrà abituarsi: possibile erede dei Tre Grandi, ha perso il treno. Jannik e Carlitos gli sono passati davanti, ciao Sascha”.

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