Djokovic vede Sinner: "Cosa gli direi", clamorosa confessione

di Roberto Tortoramercoledì 9 luglio 2025
Djokovic vede Sinner: "Cosa gli direi", clamorosa confessione
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A Wimbledon è tempo di quarti di finale, con le condizioni di Jannik Sinner che destano non poche preoccupazioni. Oggi dovrà affrontare l’americano Shelton, dopo aver saltato l’ultimo allenamento ufficiale a causa di un dolore al gomito maturato nell’ottavo contro Dimitrov. Una gara difficile per entrambi, con il bulgaro costretto al ritiro per un dolore al pettorale dopo aver vinto i primi due set e lanciato verso la vittoria finale. Chi conosce molto bene Sinner è uno dei possibili suoi avversari sull’erba londinese, cioè Novak Djokovic, intervenuto negli studi dei Championship dove ha avuto belle parole per l’italiano. Nole ha visto in questi anni la rapida ascesa di Sinner, anche grazie al lavoro di Cahill e, quando gli è stato chiesto come avrebbe aiutato il numero uno al mondo durante il match con Dimitrov, Djokovic non si è tirato indietro.

Il serbo ha trovato analogie tra il match di Sinner e quello suo contro de Minaur. Jannik sotto di un set e di un break? Per il sette volte vincitore di Wimbledon la strategia è chiara: "Beh, penso che una cosa molto importante per Sinner sia cercare di trovare stabilità. Credo di aver iniziato molto male una mia giornata, e penso che ora stia succedendo qualcosa di simile a lui. Grigor e De Minaur sono quel tipo di giocatori che amano giocare velocemente, togliere tempo all’avversario, e riescono a farti sentire molto a disagio fin dall’inizio, se stanno colpendo bene la palla e sembra proprio essere questo il caso anche per Grigor".

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Anche per Djokovic è la testa a far la differenza e in quello Sinner ha un boost importante: “Uno dei suoi punti di forza più grandi è la sua mentalità in campo ed è sempre molto concentrato. Credo che debba gestire i nervi e semplicemente cercare di entrare in partita, resettare. Questa è una delle cose da fare". Difficile farlo contro un Dimitrov che, prima di abdicare, era stato perfetto. Sempre Nole: “Dipende solo da lui? Probabilmente no, perché se Dimitrov non cala. Dal punto di vista del gioco, beh, Darren Cahill è nel suo angolo, e non ho certo bisogno di dire io a Darren come allenare il suo giocatore. Intendo, è lì perché è un numero uno, ha vinto Slam con diversi giocatori, non solo con Jannik, Darren ha lavorato con Agassi, con tanti altri, quindi… sono sicuro che lui sappia, e anche Jannik sa dentro di sé cosa deve fare, penso, per provare a cambiare l’inerzia". L’Italia del tennis spera che tutta questa sapienza sparisca nel match contro Cobolli, l’altra bandiera italiana presente ancora a Wimbledon.

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