Seria A, ecco chi fa saltare il banco: occhio a questi nomi

di Claudio Savellisabato 23 agosto 2025
Seria A, ecco chi fa saltare il banco: occhio a questi nomi

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Bentornata serie A. Si riparte oggi con un carico di sogni e ambizioni per i tifosi e con la fallibile presunzione di poter prevedere il futuro per noi. Il campionato che sta per iniziare, ancor più dei precedenti, si presenta con una divisione ormai scientifica della classifica. Con la candidatura ai piani alti del Como e l’incapacità del Torino di fare quel salto, la serie A si spacca in due metà perfette: dieci squadre con gli occhi puntati verso l’alto, altre dieci che si guardano le spalle. Corsa al titolo. L’ultimo scudetto è stato una corsa a due. L’impressione è che, a questo giro, possa esserci il terzo incomodo. Il Milan è il Napoli di un anno fa: senza impegni europei e con un pirata come Allegri giunto a sistemare il disastro.

Come Conte, Max può adottare la narrazione più comoda: se siamo lì a primavera, ci proviamo. Con il grande mercato, addirittura pronto a rimediare al ko di Lukaku, il Napoli ambisce a cambiare status: da outsider a squadra da battere. Ma Conte ha già impostato la retorica del volare basso: reggerà? Anche l’Inter deve cambiare copione e cimentarsi nel ruolo di contendente. Non può che fare bene ai nerazzurri dato che è di superbia che hanno peccato lo scorso anno. L’Europa allargata. Subito dietro la lotta per il titolo si apre la contesa per l’ultimo posto al gran ballo della Champions e per un’Europa che non riesce più ad accogliere tutte le pretendenti. La conferma di Tudor, già rodato rispetto agli allenatori rivali, può essere decisiva in ottica quarto posto.

Dietro sarà bagarre totale. Di solito ce n’è una che fallisce clamorosamente: sarà forse l’Atalanta priva di Gasperini? O la Roma alla rivoluzione tattica proprio del Gasp? La differenza è che Juric, per non fare peggio, deve entrare in Champions, ma ha anche una rosa addirittura superiore rispetto all’anno scorso, Lookman permettendo. Interessante la sfida comune dell’allievo Juric e del suo maestro Gasperini: uscire dalla zona di comfort delle squadre inferiori al loro status. La continuità del Bologna di Italiano potrebbe pagare più del ritorno di Pioli a Firenze. La Lazio può essere tutto o niente, delusione o sorpresa perché è la sola a non avere davvero nulla da perdere: Sarri, privo di mercato, ha un alibi indiscutibile. Il Como è la new entry nella corsa. Giovane ed entusiasta, dovrà imparare a soffrire. Ha fatto trenta sul mercato, perché non fare trentuno con un grande difensore?

La terra di nessuno. Dall’undicesimo posto in giù è un altro campionato. Il Torino guida la seconda metà di squadre che vivono in un limbo, troppo attrezzate per cadere ma prive della forza per sognare. Insieme ai granata, club come Sassuolo, Udinese e Genoa hanno le carte in regola per una salvezza senza patemi, ma in un torneo così polarizzato, ogni passo falso può trascinarti nel fango. Il Parma di Cuesta è un progetto di salvezza basato sulla gioventù: può funzionare, le qualità in rosa ci sono. Cagliari e Verona la metteranno sull’esperienza per difendersi dalle rampanti Pisa e Cremonese, i cui progetti sono da permanenza in A, in controtendenza rispetto alle ultime neopromosse. La meno attrezzata sembra il Lecce, ma il Via del Mare è un fattore che le altre non hanno. Ora, parola al campo, entità suprema che trasformerà questi pronostici in carta straccia.