Aveva commosso i suoi ex tifosi di Livorno e gli appassionati di calcio di tutta Italia, Igor Protti, mostrandosi in pubblico e raccontando la sua difficilissima battaglia contro il cancro. Oggi l'ex bomber di Bari e Lazio, 58 anni che compirà tra pochi giorni il prossimo 24 settembre, ha aggiornato chi lo segue sui social sul suo stato di salute. E ancora una volta non sembrano arrivare buone notizie.
"Dopo l’intervento per la stomia e otto sedute di chemioterapia l’ospite ha deciso di far visita alle mie vertebre. Si parte con la radioterapia", scrive Protti su Instagram e Facebook, dalla stanza dell'ospedale Santa Chiara in cui è ricoverato.
Igor Protti irriconoscibile: "Il cancro sta vincendo 3-0"
"Ho uno sgraditissimo ospite”. Con questa frase, lo scorso 5 luglio, Igor Protti aveva rivelato tra..."Grazie a tutti per il vostro affetto. I tifosi hanno dimostrato ancora una volta di essere la parte più bella del calcio, una grandissima comunità che nei momenti importanti si ritrova sotto gli stessi valori, siete meravigliosi", ha quindi scritto per ringraziare di cuore tifosi e fan. Dal collega Riccardo Capparella all'allenatore Alessandro Formisano si segnalano anche i messaggi d'affetto sui social da parte del mondo del calcio e in particolare di quel Livorno di cui Igor lo Zar è stato un simbolo tra anni Novanta e Duemila con 304 presenze e 140 reti complessive considerando anche una prima esperienza da giovanissimo, negli anni Ottanta, e soprattutto lo storico triplo salto dalla C1 alla Serie A.

(Instagram Igor Protti)
"Ho paura e non ho nessun problema ad ammetterlo - aveva scritto qualche settimana fa -. La paura è un sentimento naturale, ti aiuta nella sopravvivenza. È vero, magari da fuori mi hanno sempre visto come un guerriero indistruttibile, ma sono un uomo e ho sempre avuto le mie debolezze. Anche quando ero calciatore: perché c'era il timore, la paura di non riuscire a soddisfare le aspettative. Questa però è una paura diversa. Questa è una partita infame. Io giocavo partite che iniziavano 0-0 e potevo guardare in faccia il mio avversario. Con lealtà, ma lo guardavo. Qui non lo posso vedere e sono entrato in campo in ritardo, sul 3-0 per lui", il cancro. Ma "sì, le rimonte esistono. Sono qui e ora provo a recuperare questo 3-0".