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Tutti contro Contador. Lance ringhia, Schleck sogna

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Anche quest'anno lo spagnolo è il favorito numero 1. Tanti però i suoi rivali per la maglia gialla

Roberto Amaglio
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Della pattuglia italiana in partenza per Rotterdam e il Tour de France numero 97 abbiamo già parlato: da Basso a Cunego, passando per Petacchi, Ballan e Rinaldo Nocentini. Tuttavia i favoriti d'obbligo per la vittoria finale ai Campi Elisi sono altri. Sperando di sbagliarci come avvenuto in sede di presentazione del recente Giro d'Italia (quando avevamo dato Basso svantaggiato nei confronti di Evans e Sastre), i nomi che sono sulla bocca di tutti sono gli stessi che lo scorso anno salirono sul podio di Parigi. In ordine di classifica: Alberto Contador, Andy Schleck e Lance Armstrong. L'ultima del texano – O lo si odia o lo si ama. Nemmeno il suo terzo posto dell'anno scorso (onestamente, chi lo avrebbe pronosticato dopo quattro anni di inattività?) e il suo annuncio dell'addio definitivo al ciclismo al termine della stagione ha messo d'accordo gli appassionati: Armstrong ha fatto e farà discutere sempre e comunque. Per quanto riguarda il lato tecnico, il recente secondo posto conquistato al giro di Svizzera (dietro a Frank Schleck, il maggiore dei fratelli) ha rilanciato le quotazioni del sette volte vincitore del Tour, il quale tuttavia non sembra essere all'altezza dei suoi due giovani rivali, soprattutto per quel che riguarda le prestazioni in salita: del resto a 38 anni suonati sarebbe sorprendente il contrario. Attenzione però alle imboscate del texano. Su Twitter il capitano di RadioShack ha annunciato lotta senza esclusione di colpi già nella terza tappa, quella che prevede i quattro tratti di pavé della Parigi-Roubaix. "Sarà una strage", ha affermato l'americano dopo essere rientrato (per ultimo) dalla perlustrazione. Gente giovane e inesperta come Contador e Andy Schleck potrebbero anche finire nella polvere del nord. Speranza lussemburghese – Nonostante un 2010 non certo esaltante e penalizzato da un problema al ginocchio, il più giovane dei fratelli Schleck si sente pronto a lottare per la maglia gialla: all'età di 25 anni, il vincitore della Liegi 2009 si sente più maturo e più concentrato. "Posso batterlo – confida Andy all'Equipe riferendosi al favorito Alberto Contador –. Mi sento più forte e preparato per resistere anche alle pressioni che su di me saranno più forti visto che non ho ancora vinto un grande giro a tappe". Infatti Andy ha portato a casa due secondi posti, il primo al Giro d'Italia 2007 (vinto da Di Luca) e il secondo proprio al Tour dello scorso anno. "Sono più concentrato. Sono pronto ad esserlo al 100% ogni giorno, per tre settimane. Non vedo l'ora che inizi, mi sento eccitatissimo. Questo Tour si giocherà sulla montagna. Sulle Alpi alcuni leader perderanno del tempo, ma sui Pirenei c'è modo e spazio sia per rientrare che per saltare definitivamente. Secondo me, saranno i Pirenei a decidere la corsa". Il gigante Contador – Forte a cronometro e impressionante in salita. C'è poco da fare. È il più forte corridore nelle corse a tappe attualmente in circolazione. Da quando è diventato capitano (anno 2007), Contador ha portato a casa un Tour (2007), un Giro e una Vuelta (2008, il terzo nella storia a riuscirci nello stesso anno) e un altro Tour nel 2009. Vittorie che, se escludiamo la Corsa Rosa e il suo primo Tour, assumevano i tratti del dominio assoluto. Come scalzarlo? Difficile da dire, anche se avere tutti gli occhi addosso (compresi quelli aguzzi e minacciosi di Armostrong) non deve essere certo facile. "Mi sono allenato molto duramente per presentarmi al top della condizione – dice il ciclista madrileno –, esattamente come hanno fatto i miei rivali. Sono pronto ad affrontarli, senza sentirmi superiore in alcun modo. Del resto per perdere un Tour basta un momento di debolezza ed è quindi normale che io abbia più chance di perderlo che di vincerlo". Supposizioni matematiche o no, se Contador dovesse arrivare sui Pirenei ancora in corsa e con una buona condizione, l'impressione è che non ce ne sarà per nessuno. Gli altri – In una corsa di tre settimane non si può escludere niente. Tuttavia oltre ai tre uomini citati e Ivan Basso, sembrano in pochi quelli che possono ambire a un posto al sole sui Campi Elisi. Sicuramente uno di questi è l'iridato Cadel Evans (5° al Giro); da tenere d'occhio anche Carlos Sastre, il quale ha superato i problemi fisici che lo hanno penalizzato durante la Corsa Rosa. Altri nomi interessanti per la classifica sono quelli di Bradley Wiggins (Team Sky), di Luis Leon Sanchez (Caisse d'Epargne) e Michael Rogers (Htc Columbia) e Denis Menchov (Rabobank).

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