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Ecco cosa aspetta i 200 corridori a caccia della maglia gialla

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Parte domani il 97° Tour de France. Il Tourmalet e i Pirenei giudici della corsa

Roberto Amaglio
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Non sarà come il Giro dello Zoncolan, di Plan de Corones, di Mortirolo e Gavia. Tuttavia il percorso 2010 del Tour de France sembra sulla carta più avvincente di quanto non lo fosse stato lo scorso anno: non è solo il “verso orario” della corsa, che affronterà prima le Alpi e poi i Pirenei (tosti soprattutto quando c'è il caldo che ne scoglie l'asfalto), non è solo la partenza dall'insidiosa Olanda (abbiamo visto al Giro quanti pericoli nasconda), quanto piuttosto alcune frazioni che sembrano disegnate su misura per far vivere giornate di grande spettacolo. Caratteristiche generali – Le 21 tappe del Tour di quest'anno copriranno una distanza di 3596 km. Oltre al prologo di Rotterdam di sabato 3 luglio, il percorso presenta nove tappe di pianura, sei di montagna (con tre arrivi in salita), quattro di media montagna e una sola frazione contro il tempo di 52 km, inserita l'ultimo giorno di gara prima dell'arrivo a Parigi. Caratteristiche nuove per la Grande Boucle, accusata nelle passate edizioni di dar troppo spazio agli specialisti delle lancette e di allestire una prima settimana troppo agevole. Quest'anno entrambe le accuse dovrebbero essere smontate. 1° settimana: vento e pavé – Oltre al cronoprologo di 9 km di domani, il Tour entrerà nel vivo domenica con la Rotterdam-Bruxelles di 223 km. Tappa da velocisti, ma il vento potrebbe scombussolare la corsa. Altimetricamente parlando, più movimentata è la seconda frazione che giungerà a Spa, mentre fuochi d'artificio si attendono martedì 6 con la Wanze- Arenberg Porte du Hainaut di 213 km, quella con 13,2 km di pavé, di cui 11 negli ultimi 30 chilometri della frazione: se sia Armstrong che l'organizzatore Prudhomme si aspettano selezione tra gli uomini di classifica, un motivo ci sarà pure. Nelle tre successive giornate sulle strade francesi di mercoledì 7, giovedì 8 e venerdì 9, invece, non dovrebbero esserci problemi di sorta, con gli sprinter sugli scudi. 2° settimana: due soli assaggi di Alpi – Sabato 10 la comitiva si avvicinerà alla catena montuosa più imponente d'Europa, ma gli organizzatori non hanno inserito tapponi mostruosi, lasciando il meglio per i Pirenei. Tuttavia qualche difficoltà c'è: oltre alla primo arrivo in (mediocre) salita a Station des Rousses, domenica 11 ecco il primo banco di prova a Morzine-Avoriaz, dove Pantani trionfò nel 1997. Dopo il giorno di riposo, mercoledì frazione insidiosa con il Col de la Madeleine, la cui vetta dista 32 km dal traguardo di Saint-Jean-de-Maurienne; ultima fatica alpina prima delle quattro frazioni di trasferimento (Gap, Bourg les Valence, Mende e Revel) utili per raggiungere i Pirenei. 3° settimana: il Tourmalet giudice della corsa – I Pirenei iniziano subito tosti. Tre tappe di alta montagna in successione: Ax 3 Domaines (con l'omonima salita), Bagnères-de-Luchon (con il Port de Bales a 21 km dall'arrivo) e Pau, con il Peyresourde, l'Aspin, il Tourmalet e l'Aubisque (purtroppo a 60 km dal termine). Il piatto forte, però, è quello di giovedì 22 luglio. La 17° frazione (la Pau  Col du Tourmalet di 174 km) vanta due salite di 1° Categoria (Col de Marie Blanque e Col du Soulor) prima dell'ascesa finale al Tourmalet, la strade del male, 18.6 km con la pendenza media del 7.5%. Dopo l'arrivo in pianura di Bordeaux e la cronometro individuale pianeggiante di Pauillac, la passerella sotto i Campi Elisi.

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