Un finale di Mondiale di F1 di quelli belli, con tre piloti in lotta per il titolo: un Lando Norris in forma e fresco di leader dopo il Messico, un Oscar Piastri secondo a un punto (357-356 la classifica) e un Max Verstappen a -36 dall’amico britannico. Una battaglia serrata che proseguirà fra due domeniche in Brasile- con la McLaren favorita e una Red Bull che insegue - e probabilmente destinata ad arrivare fino all’ultimo round di Abu Dhabi. Il tutto per la gioia di chi ama questo sport ed è pronto tristemente ad accogliere la pausa invernale, fra quattro GP e due Sprint. In passato, intanto, in almeno tre occasioni si è arrivati a fine campionato con un duello che ha incluso tre o più piloti. I precedenti sono quelli del 1986, quando Alain Prost, Nigel Mansell e Nelson Piquet si contesero il titolo fino all’ultimo Gran Premio in Australia, decisa dal Professore di due punti sul britannico (con la gomma forata in rettilineo) e di tre sul brasiliano. Un finale di GP thrilling come quello del 2007 in Brasile, anno della Spy Story McLaren, con il team di Woking squalificato nel campionato Costruttori ma non nel Piloti.
STRATEGIA
Un successo finito nelle mani di Kimi Räikkönen (fu l’ultimo Mondiale Piloti della Ferrari), superando di un punto a Interlagos la coppia Lewis Hamilton e su Fernando Alonso (110-109). Infine, nel 2010, la battaglia fu a quattro: Alonso, Sebastian Vettel, Mark Webber e lo stesso Hamilton, staccato di 24 punti prima del GP di Abu Dhabi. L’errore di strategia di Maranello - coprì la mossa di Webber in gara fece finire lo spagnolo al 7° posto, tanto che perse il terzo Mondiale della carriera nonostante gli otto punti di vantaggio prima della gara di Yas Marina. Le battaglie a due, però, hanno avuto comunque un grande fascino nella storia della F1. Nel 2021 il duello Verstappen-Hamilton arrivò fino all’ultimo giro sempre ad Abu Dhabi, nel 2018 quello tra Vettel e Hamilton finì prima ma fu appassionante, con quell’uscita di Seb a Hockenheim che (per molti) mise fine alla competitività del tedesco. Nel 1994, Michael Schumacher, alla Benetton, vinse il suo primo mondiale su Damon Hill in Australia, ad Adelaide, con un contatto polemico che ha portato al ritiro di entrambi. Tre anni dopo, a Jerez, il duello Schumacher-Jacques Villeneuve offrì un’altra gara spettacolare: il tedesco, in vantaggio di un punto, tentò di impedire il sorpasso del canadese, che trionfò.
F1 Gp di Austin, Verstappen vince la sprint race: fuori Piastri e Norris dopo un incidente
Max Verstappen ha vinto la gara sprint del Gp degli Stati Uniti di F1. Il pilota della McLaren ha preceduto la Mercedes ...Un altro esempio unico si verificò nel ’74, quando Emerson Fittipaldi e Clay Regazzoni arrivarono all’ultimo GP di Watkins Glen a pari punti. I piazzamenti decisero tutto: lo svizzero fu fermato da problemi meccanici e terminò 11°, il brasiliano 4° si aggiudicò il secondo e ultimo titolo mondiale, regalando alla McLaren un trionfo storico. Indimenticabili le battaglie tra Senna e Prost, coincise con le due battaglie di Suzuka: nel 1989 il contatto al Triangolo portò al successo del Professore e alla squalifica di Magic, che minacciò di non correre l’anno seguente. Poi la vendetta nel ’90, con il contatto volontario di Ayrton al via sul rivale, passato in Ferrari. Più indietro nel tempo c’è anche il confronto tra Niki Lauda e James Hunt, con il britannico vincitore di un punto (69-68) dopo il Fuji, quando l’austriaco si ritirò per la troppa pioggia. Rischiò di morire Niki quell’anno, nel rogo del Nürburgring, poi però tornò dopo 42 giorni a Monza e battagliò fino alla fine. Insomma, duelli che hanno fatto la storia.




