Interlagos si accende. E già questo è un miracolo. Una Sprint che non addormenta è più rara di una direttiva FIA che non sembri scritta in sanscrito. Norris comanda e fugge, Antonelli incanta, Leclerc sopravvive alla Ferrari. Verstappen suda, Hamilton si trascina, Piastri si schianta e butta via mezzo Mondiale. Ecco le Pagelle.
NORRIS 9 - IL REDENTO
A denti stretti, va detto: questo è un altro Lando. Trasforma una Sprint-trappola in processione privata. Vince, comanda, non sbaglia. Dopo il Messico bissa. E scappa: + 9 su Piastri. Piccolo margine, messaggio enorme.
ANTONELLI 8.5 - IL LAMPO AZZURRO
Tiene dietro Russell, piega Piastri, sfiora Norris. Sangue freddo, guida pulita. Sembra già di casa. Lampo azzurro in mezzo a chi naviga a vista.
LECLERC 7 - IL MIRACOLO STANCO
Ferrari piantata, lui no. Da ottavo a quinto, insegue per mezza Sprint e alla fine passa un ostinato Alonso. Ordine e carattere dove la SF-25 crea disordine.
VERSTAPPEN 6.5 - L'EROE IN TUTA
Brucia Alonso allo start, poi compie più fatiche di Ercole. E deve sudare per resistere. Compitino da campione con una macchina terrestre.
HAMILTON 6 - IL FANTASMA
Rimonta per due punti. Troppo poco. Non è più tempesta: è malinconia pura. Corre, ma pare in penitenza.
PIASTRI 3 - IL PROFESSORE BOCCIATO
Da Baku in avanti, un crollo senza freni. Stavolta basta un cordolo bagnato per cancellare l’illusione del genio. Da professore a ripetente. Lui grida al complotto. Forse ha ragione: un Mondiale regalato a un redento all’ultimo sarebbe per tutti un autogol clamoroso.
Voti e giudizi si riferiscono solo alla Sprint Race e non riguardano le qualifiche successive né la gara della domenica.




