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Sinner supera il calcio nel cuore degli italiani

L'impresa di Jannik a Torino e la deprimente domenica del pallone: tutti arrabbiati con la Nazionale (anche davanti alla tv)
di Fabrizio Biasinmartedì 18 novembre 2025
Sinner supera il calcio nel cuore degli italiani

3' di lettura

La cosa straordinaria di Jannik Sinner da Sesto Pusteria, freschissimo vincitore delle Finals, non è solo legata al risultato (titolo confermato a Torino, 31ª vittoria di fila sul cemento indoor, zero set persi in tutto il torneo, annichilito l’eterno amico/rivale Alcaraz, gioia diffusa e incontenibile, annessi e connessi) e nemmeno il grano intascato (cinque milioncini di euro che schifo non fanno) e se vogliamo neppure la rivincita sui petulanti criticoni delle scorse settimane che «gne gne gne quello lì non si sente italiano» e «gne gne gne pagale tasse a Montecarlo» e «gne gne gne te lo spieghiamo noi come si rispetta il tricolore» (ma poi ieri e oggi hanno saggiamente scelto di cucirsi la bocca e manco per idea si son messi a scribacchiare).

Nulla di tutto questo. La cosa più strabiliante che ci ha lasciato la domenica sportiva è il devastante e per certi versi storico sorpasso del tennis griffato Jannik nei confronti del Dio Pallone, certificato nei numeri e pure negli umori degli italiani.

I NUMERI DELL’AMORE

Il popolo che, di fatto, nella stucchevole disfida tra pensatori e Jannik si era già virtualmente schierato dalla parte del roscio, domenica ha ufficialmente consegnato il suo cuore sotto forma di schermi accesi e sintonizzati sul prediletto. Trattasi di 6.789.000 spettatori che hanno scelto di piazzarsi davanti alla tv nelle quasi tre ore di diretta spettacolare e serratissima. Il tutto per uno share complessivo - tra Rai2 e Sky - del 35,7%, che ai profani dirà poco e spieghiamo in quattro parole: una marea di gente (è stato match di tennis più visto di sempre in Italia). Il dato rende ancor più l’idea se associato a quello dei pedatori azzurri, disintegrati dai vichinghi norvegesi di fronte a 7.516.000 spettatori su Rai1. Tanti se si ragiona sulle singole “teste” ma con share inferiore (34,3%).

PALLINE E PALLONE

Per intenderci, se il mangia-paella Alcaraz avesse portato Sinner al terzo set avremmo vissuto una sovrapposizione tra tennis e calcio che avrebbe raccontato una vittoria ancor più netta di Jannik nei confronti degli azzurri. Per fortuna non ce n’è stato bisogno, ma il dato di fatto è che domenica 16 novembre le palline hanno battuto il pallone. Qualcuno giustifica il tutto con motivazioni assolutamente fondate («Sinner era impegnato in una super sfida con Alcaraz, gli azzurri invece giocavano una sorta di tristissima amichevole a San Siro»), ma la sentenza va oltre l’auditel e si traduce con una sensazione che è più di una sensazione: gli italiani sono sempre più innamorati di Jannik Sinner e, al contrario, sono sempre più incazzati con la Nazionale quattro volte campione del mondo. E più si moltiplica l’amore verso il numero 2 del ranking Atp - maestro di tecnica sul campo e di comportamento fuori dal campo- più si allontana dai calciatori, incapaci di creare un qualche genere di empatia e accusati sportivamente parlando - di alto tradimento nei confronti del Paese (altro che “no” alla Davis...).

Siamo in definitiva di fronte a un rapporto inversamente proporzionale tra l’amore per il tennista e il fastidio per i calciatori che, tra l’altro, rischia di aumentare con la nuova stagione, quella che potrebbe consentire a Sinner di tornare nuovamente al numero 1 della classifica Atp (dopo gli Australian Open arrivano tre mesi in cui l’azzurro, causa antica squalifica, dovrà difendere zero punti) e rischia di consegnare i nostri non-più eroi al terzo e colossale fallimento nelle qualificazioni al Mondiale.

L’ORLO DEL BARATRO 

Per il calcio e i suoi reggenti vorrebbe dire dover abbandonare a gambe levate il Palazzo in nome di una doverosa restaurazione, con conseguente e ulteriore spostamento dell’arrapamento sportivo nei confronti del tennis, trainato dal Fenomeno altoatesino. Ecco, nella speranza di poter acchiappare in extremis il biglietto per gli Usa (un’altra estate a guardare gli altri sarebbe devastante), invitiamo i soliti noti a rivolgere i loro gne gne gne ai pedatori: non dicono mai di no alla convocazione in azzurro ma poi, nei fatti, faticano tremendamente ad onorarla.