Non venga usato come spot per il calcio italiano, questo Fiorentina-Juventus 1-1. Dei primi venti minuti se ne giocano meno della metà, tra i cori razzisti del pubblico di Firenze verso l’ex Vlahovic (due avvisi, al terzo sarebbe stata sospesa la partita) e la revisione al Var di Doveri che ravvede un fallo dello stesso Vlahovic prima di quello palese di Marì.
L’unico momento di calcio è offerto da Kean: l’azzurro si fa rimbalzare addosso gli avversari e scarica un tiro sulla traversa. Poi la partita si scioglie un po’ e qualche parvenza di calcio si vede. Il recupero del primo tempo, per forza di cose, è lungo sei minuti, troppi per i difensori di Vanoli che dimenticano di chiudere il tiro a Kostic: con tutto il tempo del mondo per stoppare, mirare e scoccare la freccia, il serbo firma l’1-0 con cui si chiude la prima frazione. Vibrano i muri del Franchi diroccato all’intervallo, a buon rendere per Vanoli che riesce a presentare una Fiorentina più viva nella ripresa.
Dopo 3’ Mandragora ha la stessa libertà avuta da Kostic, pur qualche metro indietro, e può fare la stessa cosa: sinistro potente che si infila sotto l'incrocio per l’1-1. La gara scorre tra le parate di Di Gregorio su Kean e di De Gea su McKennie. La Viola strappa un punto che fa più morale che classifica (ancora ultimo posto) mentre Spalletti («siamo sotto al livello di calcio che dobbiamo esibire ed è inutile aggrapparci agli episodi. O si cambia o non si migliora»), ringhia a fine match, colleziona il terzo pareggio consecutivo della sua gestione e martedì si gioca la Champions sul sintetico della gelida Bodo.




