Sembrava che il caso Clostebol fosse definitivamente archiviato con la sospensione di tre mesi, ma il nome di Jannik Sinner continua a orbitare nelle discussioni del tennis mondiale. Non solo Novak Djokovic, che aveva già espresso il suo punto di vista nell’intervista a Piers Morgan, ma ora anche Aryna Sabalenka e Nick Kyrgios sono tornati sull’argomento, ospiti della stessa trasmissione per promuovere l’evento “Battaglia dei sessi” in programma a Dubai il 28 dicembre. Le loro opinioni, pur partendo dallo stesso episodio, hanno preso direzioni opposte.
La più netta nel difendere Sinner è stata proprio Sabalenka. La campionessa bielorussa, da sempre molto diretta nelle sue dichiarazioni, ha ribadito la necessità di uno sport pulito, ma ha anche sottolineato come in questo caso non ravvisi alcuna colpa del numero 2 del mondo: “Io credo nello sport pulito e credo che tutti debbono essere trattati allo stesso modo, ma in questo caso, a essere sincera, non credo che ci fosse qualcosa di sbagliato”, dice. Ha poi raccontato la propria esperienza, ricordando quanto sia facile incappare in contaminazioni involontarie: “Cerco di stare attenta a tutto, magari proteggendomi anche eccessivamente, perché puoi mangiare qualcosa al ristorante e risultare positivo. E questo ti accompagnerà per il resto della tua vita”.
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“Sinner? Mi piace, è molto bravo. Come tecnica però mi piacciono più Musetti, col suo rovesci...Diverso il tono di Nick Kyrgios, che non ha modificato la posizione già espressa nei mesi scorsi. L’australiano si è riallacciato alle parole di Djokovic: “A prescindere dalla volontarietà, Sinner era comunque responsabile. E penso che il modo in cui il caso è stato gestito non abbia fatto fare una bella figura al nostro sport”. Tuttavia, con la consueta franchezza, Kyrgios ha riconosciuto la grandezza della reazione del campione italiano: “Ha accettato lo stop, si è preso una pausa e poi al ritorno ha quasi vinto Roma — le sue parole — Non ci sono dubbi che diventerà uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi”.




