Arrivederci a gennaio con questa bella e dannata Champions League che fa impazzire le calcolatrici. A 16 punti non c'è la certezza di essere nella top-8. Potrebbero bastare solo con una differenza reti elevata, cosa che l'Inter possiede. A 17 punti, invece, si è dentro, e questo interessa soprattutto all'Atalanta. Per i playoff ne servivano 10, ma i risultati dell'ultima giornata hanno virtualmente alzato a 11 la quota minima: la Juventus è comoda, il Napoli molto meno. In più, a differenza dello scorso anno, tutte le grandi sono nella parte alta, quindi entrarci “in basso” significa dover affrontare una grande. Atalanta (5° posto/13 punti) Paradossalmente la Dea ha bisogno di più punti dell"Inter per qualificarsi nella top-8. Spiegato meglio: 16 punti potrebbero bastare ai nerazzurri di Milano ma non a quelli di Bergamo, perché conterebbe la differenza reti e quella dell'Atalanta in questo momento ha un misero +2, la peggiore tra le prime 16 della classifica.
Dunque l'obiettivo della Dea, che ha il destino tra le mani, è fare 4 punti nelle ultime due giornate tra Bilbao (in casa) e Union St. Gilloise (in trasferta). A 17 punti, l'Atalanta ha il 98,9% di probabilità di essere in top-8, ma solo il 51,4%. Ma vero, l'obiettivo dell'Inter rispetto all'Atalanta, pur con un punto in meno, è lo stesso: fare 4 punti nelle ultime due. Questo perché la differenza reti di +8 offre ottime possibilità ai nerazzurri di qualificarsi a quota 16. Il problema sono le avversarie: l'Arsenal che ha già il 98% di probabilità di finire primo (e assicurarsi quindi ottavi e quarti con l'andata in casa) e il muro giallo del Borussia Dortmund. Una vittoria e un pareggio in qualsiasi ordine, con una difficoltà psicologica da affrontare per la squadra di Chivu: vietato perdere la prossima in casa con l'Arsenal. In quel caso, l'ultima partita avrebbe senso solo per il bonus vittoria e per tenersi in alto nella zona playoff.
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Le sconfitte consecutive in Europa sono 2, quelle stagionali 6. E se la qualificazione diretta agli ottavi di Champions,...Juventus (17° posto/9 punti) La Juventus ha raddrizzato questa Champions con le due vittorie “brutte ma belle” contro Bodo e Pafos. Ora il totale è di 9 punti: uno potrebbe bastare per assicurarsi i playoff, ma meglio farne 2 per essere sicuri. Quindi due pareggi o, abbondando, una vittoria. Sulla strada, però, c'è Mourinho che sta risalendo con il Benfica e prova sempre un certo gusto a sgambettare la Juventus, anche se ora è del suo amico “Spallettone”. Poi l'ultima sarà in casa del Monaco che lotta per lo stesso obiettivo, avendo ora a sua volta 9 punti. E i francesi incontreranno il Real Madrid nel prossimo turno, quindi potrebbero essere alle strette all'ultima giornata.
Napoli (23° posto/7 punti) Il Napoli è in guai seri. Fallire l'aggancio ai playoff vorrebbe dire rinunciare ad almeno una quindicina di milioni e sopportare un contraccolpo in termini di immagine: il Napoli era una realtà europea, prima dell'anno di assenza. E poi complicherebbe la corsa dell'Italia (alla Germania) al quinto slot per la prossima Champions. Conte si giocherà tutto (compresa la sua etichetta di allenatore “da campionato”) con Copenaghen e Chelsea: se non vince in Danimarca, la situazione diventerà disperata perché il Copenaghen è appaiato proprio al Napoli a quota 7 punti, al confine ultimo della zona playoff. Servono 4 punti per essere sicuri di “salvarsi”. Sarebbe il minimo per i campioni d'Italia, invece è diventato il massimo.




