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Scudetto a bassa quota: gode ancora Allegri...

di Claudio Savellilunedì 15 dicembre 2025
Scudetto a bassa quota: gode ancora Allegri...

2' di lettura

Per la prima volta in stagione, dunque per la prima volta nell’era-Chivu, l’Inter è da sola in testa. Non provava questa ebbrezza dalla 32esima giornata dello scorso campionato, e quella posizione di forza persa fu probabilmente l’inizio della fine. O meglio, del finale. Perché la fine di quella Inter, in realtà, non c’è stata. Lo dice questo ritrovato primato che non vale un trofeo, ma una presa di coscienza sì: Marotta e Ausilio sono stati gli unici a credere di poter allungare un ciclo che sembrava terminato e hanno avuto ragione. L’Inter non vincerà trofei nemmeno quest’anno? Poco importa. La domanda era se sarebbe rimasta ai massimi livelli in questa presunta stagione di transizione. La risposta è arrivata ed è affermativa. La differenza sostanziale rispetto al passato è la maturità emotiva: questa Inter accetta le proprie imperfezioni.

Ha già perso molte volte, sei su 22 partite giocate, ma riesce ad assorbire la sconfitta senza fare drammi. Registra e riparte. È esattamente ciò che non riesce più a fare il Napoli. Ogni ko pesa perché convince Conte che stavolta non c’è alcuna storia bella e impossibile da vivere, solo una lunga sofferenza fino a fine anno. Un’anonima stagione in cui piazzarsi tra le prime quattro. Tra la caduta del Napoli e il rilancio dell’Inter, c’è chi sorride sornione nell’ombra: il Milan. Sì, anche dopo un pareggio casalingo con il Sassuolo. Allegri è diabolicamente intelligente nel narrare questo punto come un passetto in avanti e non come un balzo indietro.

Sa che il Milan non ha la consapevolezza diffusa per una fuga solitaria, quindi gode nel rimanere a rimorchio. Cede ben volentieri la pressione della vetta a chi delle altre due se la prende. Allegri sta replicando il copione del Conte dell’anno scorso: l’attore non protagonista che aspetta il finale. Ha fatto i conti, sa che la sua rosa basta e avanza se la quota scudetto rimane a 82-84 punti. E la matematica gli dà ragione: l’Inter, nuova capolista, viaggia a 2,2 punti a partita. Proiezione finale? 83,6 punti. Come volevasi dimostrare.