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Treviso, Balbo in panchina

Ma i giocatori si ammutinano

Albina Perri
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“E' la mia prima esperienza, spero che sia un trampolino di lancio”: Abel Balbo ci credeva, i giocatori del Treviso un po' meno. Quella andata in scena oggi nella città della Marca ha qualcosa di buffo e, allo stesso tempo, triste se visto con gli occhi dell'ex attaccante argentino che ha fatto esultare migliaia di tifosi anche in Italia, come ai tempi in cui indossava la maglia della Roma. Chiamato dal presidente Ettore Setten alla guida della formazione che milita in Serie B, al posto dell'attuale tecnico Luca Gotti, Balbo ha dovuto fare immediatamente i conti con uno spogliatoio che non ha esitato a prendere la difesa del secondo. Una replica di quello accaduto lo scorso 28 gennaio, quando Setten aveva rimosso Gotti e anche in quel caso i giocatori si erano ribellati alla misura presa dalla dirigenza. Forse Setten era convinto che davanti ad un nome di quel peso i suoi uomini avrebbero capito: 134 partite con l'Udinese tra il 1989 e il 1993, con 65 gol; 146 match con la Roma tra il '93 e il '98, 78 reti all'attivo; una stagione al Parma (1998/1999) con solo 4 centri. Ma ci sono anche le 37 volte che ha indossato la maglia dell'Argentina con 11 reti. Riassumendo: un campionato argentino, uno italiano, una Coppa Italia, una Supercoppa italiana e 2 Coppa America. E allora ecco la conferenza stampa, ecco le foto di rito, ecco le frasi di circostanza con l'augurio che Balbo ha fatto a se stesso: spero che sia un trampolino di lancio. Gli auguri portano male. I giocatori sono rimasti negli spogliatoi, dove è andato in scena il nuovo ammutinamento, ufficialmente per la mancanza di un medico sociale. Con buona pace del curriculum vitae di Abel Balbo che avrebbe già presentato le sue dimissioni. Forse, perché a Treviso ormai non si capiscono più molte cose.

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