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Bruno Vespa contro Macron: "Noi mai terminal passivo di traffici oscuri"

Bruno Vespa

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Bruno Vespa ha spiegato perché l’accusa mossa da Emmanuel Macron nei confronti dell’Italia sul tema della gestione dei flussi immigratori è “insostenibile”. Secondo il conduttore di Porta a Porta, tutto è da ricondurre alla “confusione” che si fa nel catalogare le persone che arrivano via mare e vogliono sbarcare in Italia. Il nostro Paese “non si è mai sottratto al soccorso e spesso lo ha fatto anche fuori dalle proprie acque territoriali”.

 

 

“Le persone che sbarcano in Italia - ha spiegato Vespa su Il Giorno - si dividono a loro volta in migranti economici e rifugiati politici. Questi ultimi sono una percentuale ridottissima. La maggioranza arriva sperando di migliorare il tenore di vita. Esigenza comprensibile, ma incompatibile con una accoglienza generalizzata. La differenza tra Italia e Francia sta qui. Quest'anno, la polizia di frontiera francese ha identificato 63.404 persone, di cui il 98% ucraini. Doverosa accoglienza. Nello stesso periodo, ogni giorno respinge alla frontiera di Ventimiglia 80 migranti economici”.

 

 

“Nel 2021 - ha proseguito Vespa snocciolando numeri - la metà dei 108mila arrivati in Francia lo ha fatto per ricongiungimento familiare. Solo 8mila erano migranti economici e tra i profughi veri la maggioranza (12mila) era afghana. I 90mila arrivati in Italia quest'anno sono quasi tutti mossi da ragioni economiche. Per questo la posizione francese è insostenibile. Continueremo ad assistere chi ne ha bisogno, ma nessuno - ha chiosato Vespa - può imporci di trasformarci nel terminal passivo di traffici oscuri rinunciando a qualunque parvenza di sovranità nazionale in favore di persone che non fuggono da guerre”.

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