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Lampedusa, la Questura contro Repubblica e Stampa: "Che film avete visto?"

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Cariche della polizia contro i migranti a Lampedusa? "State esagerando". La situazione sull'isola è sì drammatica, ma l'ordine pubblico è ancora sotto controllo. A spiegarlo è la stessa Questura di Agrigento, che risponde così ai titoli di Repubblica e Stampa che nelle ultime ore hanno drammatizzato quanto accaduto puntando il dito, ovviamente, contro gli agenti chiamati a placare gli animi dentro e fuori l'hotspot lampedusano.

"Chi parla di scontri tra migranti e forze di Polizia e Guardia di Finanza ieri che film ha visto? - si legge nella nota della Questura - Una cosa sono le cariche, altra cosa sono le cariche di alleggerimento e questi due casi ieri non ci sono stati. E' stato uno schieramento di un cordone che cerca di riguadagnare spazio per poi ridistribuire acqua a viveri". "Se poi vogliamo descrivere una realtà aumentata, ognuno lo può fare – spiegano ancora le forze dell'ordine, non senza polemica - ma anche noi abbiamo le nostre immagini, e siamo lì sempre, in ogni istante". Tradotto: chi vuole parlare di comportamento aggressivo ed eccessivo della polizia, lo deve fare con cognizione di causa e soprattutto prove alla mano. 

 

 

 

Peraltro, non è sfuggito a molti (compreso il direttore editoriale di Libero Daniele Capezzone nella sua "rassegna stampa scorrettissima") come Repubblica e Stampa siano stati i "giornaloni" più schierati contro il governo, in maniera ora sottile ora plateale, affidando per esempio (è il caso del quotidiano torinese diretto da Massimo Giannini) il commento su quanto sta accadendo a Lampedusa a Giorgia Linardi, la portavoce italiana della Ong Sea Watch che per ovvie ragioni non può avere una opinione neutrale.

 

 

 

"Quando si paragonano i dati sugli sbarchi - puntualizza poi Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera ospite di Agorà, su Rai 3 -, dobbiamo valutare quanto la situazione geopolitica sia cambiata totalmente: abbiamo il Sahel in ebollizione, l'accordo del grano è saltato con mancato approvvigionamento da parte dei paesi africani, abbiamo situazioni come in Sudan e Guinea che stanno esplodendo e questa massa migratoria ha attualmente nella Tunisia il punto di partenza. Quando qualcuno ha criticato l'accordo Meloni-Von der Leyen con la Tunisia non ha capito che è in prospettiva la chiave per un controllo e blocco delle partenze. Fino ad ora ci siamo occupati con Francia e Germania di immigrazione secondaria. Questo è il problema dell'immigrazione primaria". Un problema che ovviamente non nasce con il governo di centrodestra italiano. 

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