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Terrorismo, Von der Leyen: "Chi minaccia la sicurezza va espulso", svolta sui migranti

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"In cambio degli investimenti che l’Ue è pronta a fare, i Paesi di origine e di transito devono assumersi la responsabilità dei loro cittadini, il che significa che se li devono riprendere, quando non hanno diritto di asilo nell’Ue": a dirlo la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, secondo cui l'Unione europea potrebbe ottenere risultati migliori di quelli che riuscirebbe a ottenere ciascuno Stato membro da solo. "Troppo spesso ciascuno Stato membro, da solo, inizia a negoziare con i Paesi di origine e di transito accordi di rimpatrio, mentre come Unione Europea abbiamo molto più leverage", ha sottolineato la von der Leyen.

La presidente della Commissione è intervenuta in conferenza stampa a Bruxelles insieme ai premier del Belgio e della Svezia, Alexander De Croo, in seguito all’attacco terroristico avvenuto lunedì scorso nella capitale belga. Attacco lanciato da un tunisino sbarcato a Lampedusa nel 2011 e costato la vita a due svedesi. "Alle persone considerate una minaccia per la sicurezza e su cui pende un ordine di rimpatrio attualmente viene chiesto di lasciare volontariamente il territorio - ha sottolineato la von der Leyen -. Dobbiamo cambiare urgentemente ciò. Per questo la Commissione europea ha proposto che se una persona è considerata una minaccia per la sicurezza pubblica gli Stati membri devono avere il potere di costringere la persona a lasciare il Paese. Questo fa parte del Patto per le migrazioni e l’asilo".  

"La terza cosa sulla quale dobbiamo lavorare - ha poi aggiunto la von der Leyen - è il lato operativo: servono molte più operazioni congiunte, per esempio attraverso Frontex, che è uno strumento comune europeo". Una vera e propria svolta, dal momento che una dei principali rappresentanti delle istituzioni europee per la prima volta mostra in modo convinto il pugno di ferro in tema migranti. Della questione ha parlato in termini simili il vice presidente della Commissione, Maros Sefcovic, durante il discorso in plenaria al Parlamento europeo: "Abbiamo adottato 420mila decisioni di rimpatrio per persone che non potevano rimanere sul nostro territorio ma in realtà solo 77mila sono rientrate. Quindi dobbiamo rafforzare questa capacità decisionale". E ancora: "Attualmente coloro che pongono una minaccia di sicurezza devono lasciare il Paese in modo volontario. Questa cosa va cambiata: se qualcuno compie un reato dobbiamo poterlo espellere. Questa parte importante del Patto va finalizzata". 

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