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Ong, Christou di Msf contro il governo: "Non vogliono testimoni in mare"

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Si chiama Christos Christou, ha 53 anni, è greco ed è il presidente internazionale di Medici senza frontiere, l'associazione a cui risponde la nave Ong Geo Barents. Proprio quella Geo Barents che nelle ultimissime ore è stata rimessa in mare da una decisione dei giudici del tribunale di Salerno, che hanno sospeso il fermo amministrativo in vigore dallo scorso 27 agosto, giorno dal quale non poteva più salpare e si trovava ferma in banchina.

Lo stop era arrivata per la violazione al decreto Piantedosi, quello che regola l'attività delle Ong, nel dettaglio violazione al punto che prevede le "disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori". Per la Geo Barents si trattava del terzo blocco in due anni: al prossimo rischierà il sequestro. Come detto, però, dai giudici è arrivato il via libera".

Prima del via libera, nell'intervista alla Stampa, Christou tuonava affermando di sentirsi come un medico con le mani legate. Perché? "Perché mentre noi siamo qui. Fermi qui. Ad aspettare qui. Sappiamo che altre persone stanno lottando per la vita in mezzo al Mediterraneo. Fa male". Dunque ha ripercorso la notte del 23 agosto, in seguito alla quale era scattato il blocco, puntando il dito contro la Guardia costiera libica.

 

Ma le parole più pesanti di Christou piovono, ovviamente, contro il governo Meloni. Gli chiedono un commento su quanto stabilito dai decreti del governo Meloni, in base ai quali vengono assegnati i porti di destinazione per le Ong, che lamentano assegnazioni in porti lontani dai punti di soccorso. E secondo il presidente internazionale di Msf "è un modo per ostacolare i salvataggi. Non siamo sorpresi da queste pratiche italiane: vogliono scoraggiarci. Siamo testimoni sgraditi. Le Ong non devono vedere quello che succede nel Mediterraneo", afferma. Insomma, secondo il greco il governo Meloni non vorrebbe testimoni in mare. Parole, e accuse, pesantissime. 

Quindi gli ricordano come alcune carte del ministero dell'Interno sostengano che sia "evidente un coordinamento" tra Geo Barents "e i trafficanti di esseri umani. "È un'accusa vergognosa. È la solita retorica contro le Ong. Pensavo che questa discussione fosse finita dopo l'inchiesta di Trapani. È triste vedere che siamo di nuovo allo stesso punto. Eppure le Ong non sono arrivate per prime nel Mediterraneo. Le Ong sono arrivate quando hanno visto che la gente moriva in mare e che l'Unione europea e le autorità italiane non erano in grado di salvare le vite umane", conclude Christou con altre pesantissime accuse.

 


 

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