La Mediterranea sfida ancora una volta il governo. Questa volta la ong di Luca Casarini ha deciso di impuntarsi contro la decisione delle autorità italiane di concedere lo sbarco dei migranti a bordo nel porto di Livorno. La nave Mediterranea - che porta lo stesso nome dell'organizzazione - aveva portato a termine tre operazioni di soccorso nel giro di due giorni fra domenica e lunedì, prima al largo delle coste libiche, poi poco distante da Lampedusa. Missioni che hanno portato al recupero di 92 persone, di cui 31 minori non accompagnati.
Una volta portato a termine il giro nel Mediterraneo, l'imbarcazione ha fatto rotta verso Porto Empedocle, località di sbarco più vicina, ma in contrasto con le indicazioni delle autorità: «è a 630 miglia nautiche dal luogo dei salvataggi (quasi 1.200 km)», e «lontano oltre quattro giorni di navigazione» dal porto toscano. L'equipaggio della ong, nel richiedere lo sbarco di emergenza, ha fatto riferimento alle condizioni metereologiche dato che, hanno detto, «da ieri pomeriggio il maltempo imperversa sul canale di Sicilia, con venti di Maestrale a oltre venti nodi e onde superiori ai due metri».
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Le opposizioni parlavano di "propaganda" e di "spot", ma la denuncia presentata dal presidente Gior...Da qui, la segnalazione fatta pervenire al tribunale dei minori di Palermo per fare leva sulle condizioni dei 31 a bordo e anche su quelle di una donna incinta. «La procura ha chiesto al ministero dell'Interno ea quello dei Trasporti di disporre al più presto lo sbarco dei minori a Porto Empedocle. Noi abbiamo chiesto che tutte le 92 persone soccorse possano sbarcare in sicurezza a Porto Empedocle, ma non abbiamo ricevuto risposta», aveva fatto sapere il portavoce della Mediterranea.
Nel pomeriggio di ieri poi, dopo che il comandante della nave ha dichiarato lo «stato di necessità a tutela dell'incolumità, della salute e della sicurezza» dei migranti a bordo, l'imbarcazione è entrata a Porto Empedocle per approdare in banchina. In attesa della decisione del Ministero, un medico dell'Usmaf era salito per verificare le condizioni di salute delle persone.
«Mentre da Roma non è stata ancora data alcuna risposta alle richieste della nave comandante e capomissione hanno segnalato la situazione alla capitaneria di Porto Empedocle, che ha dato il suo via libera all'ingresso in porto. Adesso si chiede di dare seguito alla richiesta di sbarco per tutte le persone soccorse, a partire dai minori e dai casi medici più gravi», aveva protestato la Mediterranea Saving Humans.
A bordo, secondo quanto riferito dall'equipaggio, la situazione si stava facendo sempre più tesa, con i migranti soccorsi che minacciavano ritorsioni in caso di mancato sbarco nel giro di poco. «La tensione è cresciuta: i superstiti infatti, sono già fortemente provati fisicamente e psicologicamente, temono che ulteriori ritardi nello sbarco comportano il rischio di una deportazione in Libia e hanno cominciato a minacciare gesti disperati di autolesionismo», avevano detto dall'ong. In serata, dopo una giornata di tensione, la lunga ha proceduto a far sbarcare i 92 migranti presenti a bordo.




