Milano, 20 giu. (askanews) - Nel Parco Nazionale di Khlong Lan, nella Thailandia occidentale, gli ambientalisti liberano venti cervi sambar, una specie locale, che serviranno da preda per la regina del luogo: la tigre, al centro di un progetto di ripopolamento di successo. La Thailandia spera di ripristinare la popolazione di tigri indocinesi, che era sull'orlo dell'estinzione negli anni 2000, ma che, grazie all'impegno delle autorità e degli ambientalisti, sta tornando in vita, in proporzioni mai viste prima nel Sud-est asiatico.
"In passato, sia le tigri che i cervi sambar erano scomparsi da questa regione. Se alcuni animali scompaiono dalla catena alimentare, l'ecosistema della regione sarà incompleto. Consideriamo queste iniziative molto positive", spiega Chaiya Danpho, Direttore delle Aree Protette del Dipartimento dei Parchi Nazionali.
"I sambar non aspettano passivamente di essere cacciati dai predatori. Cercano di sfuggire ai predatori e scelgono luoghi sicuri in cui prosperare, dimostrando grande adattabilità e capacità di sviluppo strategico nel tempo", aggiunge Worrapan Phumanee, ricercatore del WWF Thailandia.
Nel 2007 esistevano solo 40 esemplari di tigre in Thailandia, in parte a causa del bracconaggio e della distruzione dell'habitat causata dall'espansione agricola. Il paese stima che nel 2024 tra 179 e 223 tigri vivano libere nelle giungle occidentali al confine con il Myanmar.