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Immagini forti: jihadisti dello Stato Islamico decapitano reporter Usa

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Una sola parola: orrore. Gli jihadisti sunniti dello Stato Islmaico si sono macchiati di un ennesimo atto barbarico. Hanno diffuso un video, dal titolo "messaggio all'America" in cui decapitano il giornalista James Foley, 40enne freelance di Boston rapito nel novembre del 2012 in Siria. Nelle immagini si vede Foley in ginocchio con una tuta arancione, come quella indossata dai prigionieri di Guantanao con alle spalle un uomo vestito di nero. Poco dopo - pochi i frammenti diffusi al momento - si vede il corpo di Foley con la testa insanguinata poggiata sulla schiena. Prima delle immagini della decapitazione si leggono delle scritte in arabo ed inglese spiegare che questa è la prima risposta promessa a Barack Obama per i raid aerei degli ultimi giorni contro Isis. Raid che hanno portato gli Usa, "su una superficie scivolosa verso un nuovo fronte di guerra contro i musulmani. Qualsiasi tuo tentativo, Obama, di negare le libertà e la sicurezza ai musulmani sotto il califfato islamico porterà alla carneficina della tua gente". Il riferimento è al corrispondente del Time Steven Joel Sotloff indicato come la prossima vittima: "Dipende dalle decisioni degli americani". Poi si vede Foley che parla contro la guerra in Iraq e lascia le ultime dichiarazioni: "Chiedo a mio fratello John, che è membro delle Forze Armate statunitensi, 'pensa a quello che stai facendo, pensa a quante vite hai distrutto incluse quelle della tua stessa famiglia'. Rifletti su quelle persone che hanno dato il via a bombardare l'Iraq. Sono morto quel giorno John, quel giorno in cui te e i tuoi colleghi avete iniziato a bombardare - con quella azione avete firmato la mia condanna. Vorrei avere più tempo. Vorrei poter avere la libertà di vedere la mia famiglia ancora una volta, ma l'opportunità è volata via. Credo, tutto sommato, di non voler esser nato americano". E ancora, il terrorista che in inglese dice: "Questo è James Foley, un cittadino americano... i vostri attacchi hanno causato perdite e morte tra i musulmani... non combattete più contro una rivolta, noi siamo uno stato, che è stato accettato da un gran numero di musulmani in tutto il mondo. Quindi, ogni aggressione contro di noi è un'aggressione contro i musulmani e ogni tentativo da parte tua, Obama, di attaccarci, provocherà un bagno di sangue tra la tua gente". A quel punto il terrorista mette un lungo coltello alla gola dell'ostaggio, e inizia vigorosamente a tagliare. Nell'immagine successiva si vede il corpo del giornalista riverso per terra, nel sangue, e la sua testa mozzata sulla schiena.

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