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Eppur si moda: mix di eleganza e sport wear. Pal Zileri cambia pelle

Qualcosa si muove nel mondo della moda. Una delle novità più eclatanti della fashion week che si è appena conclusa a Milano è l'esordio del nuovo direttore creativo, Mauro Ravizza Krieger, approdato a Pal Zileri per rilanciare il brand, di recente passato di proprietà. Non più sfilate ma set fotografici o eventi particolari, Pal Zileri ha allestito una presentazione molto suggestiva con un gioco di luci cangianti sulle immagini proiettate sulle pareti e sui modelli che posano su pedane rotanti visti attraverso un pannello, sospesi tra reale e digitale. Più difficile da raccontare, ma assolutamente da vedere. "Avant-craft" (avanguardia e artigianalità), il nome della collezione del nuovo direttore creativo, con un passato come consulente da Loro Piana, Herno, Allegri e Caruso, che ha scelto di restare fedele alle radici dell'azienda ripescando dagli archivi del brand e rinnovando i capi con una visione di avanguardia per linee più asciutte. I pantaloni sono slim e le giacche hanno perso l'antica morbidezza. È un'eleganza formale che diventa sportwear. Il pezzo della stagione è un parka in versione double, in pelle accoppiata a flanella oppure con l'interno in shearling staccabile. "L'obiettivo è esaltare la sartorialità dei capi - spiega Ravizza Krieger - alleggerendo con elementi sportivi". Così, sull'etichetta interna compare il nome della sarta dello stabilimento di Quinto Vicentino che ha curato il modello. Insomma la giusta pedana per consacrare il nuovo volto manageriale e stilistico del marchio sartoriale, nato nel 1970 (nel 2014 è passato alla private Company del Qatar Mayhoola for investments, la stessa che ha comprato Valentino) e che ha voluto al timone di Pal Zileri il nuovo Ceo, Paolo Roviera, manager eclettico, laureato in architettura, con una grande responsabilità: "Dalla bontà del nostro lavoro dipendono oltre 600 stipendi dello stabilimento di Quinto Vicentino". Il marchio aveva perso consensi. "Scontava un approccio molto orientato all'industria e poco alla ricerca stilistica ed alle esigenze del consumatore finale", spiega Roviera che intende "riqualificare la distribuzione e riposizionare il brand tra i player rilevanti". Oggi il retail pesa circa il 25% del fatturato, con una distribuzione che conta 31 negozi diretti, un centinaio in franchising e circa 600 altri clienti. L'idea è quella di "mantenere l'attuale numero di punti vendita, ma investire su un nuovo store concept (nello spazio Bond Street, a Londra) e sulle rilocation (quello di via Manzoni, a Milano), entro il 2015", ha aggiunto il Ceo. L'obiettivo è "raddoppiare in 5 anni l'attuale fatturato - ha concluso Roviera - che nel 2014 è a quota 100 milioni di euro circa, con un focus su Europa, Usa e poi Asia". di Daniela Mastromattei

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