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Isis, smantellata cellula di terroristi in Italia: tra loro l'autore del documento in italiano pro-Califfato

L'Isis è già tra noi. Una cellula di estremisti islamici che operava tra l'Italia e i Balcani è stata smantellata dall'Antiterrorismo della Polizia, al termine di una lunga indagine. La cellula era dedita al reclutamento di aspiranti combattenti e al loro instradamento verso le milizie dell'Isis. Dalla Procura della Repubblica di Brescia sono partite le tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, nei confronti di due cittadini albanesi, zio e nipote, il primo residente in Albania e l'altro in provincia di Torino, nonché a carico di un 20enne cittadino italiano di origine marocchina, anche lui residente in provincia di Torino. Il ventenne italiano di origine marocchina sarebbe l'autore del documento di propaganda dell'Isis, il testo di 64 pagine interamente in italiano, perfettamente scritto, e apparso di recente sul web. Il documento si intitola Lo stato islamico, una realtà che ti vorrebbe comunicare. Gli albanesi invece, secondo gli inquirenti, avevano individuato un aspirante combattente da inviare in Siria: si tratta di un giovanissimo italo-tunisino residente in provincia di Como, ancora minorenne all'epoca dei primi approcci avvenuti sempre tramite Internet che, vittima di un lavaggio del cervello, era stato progressivamente convinto ad aderire al Califfato dei tagliagole. L'inchiesta - Il giovane italo-tunisino "agganciato" da alcuni degli arrestati dalla Polizia nell'operazione è stato sottoposto al regime di sorveglianza speciale di Polizia, introdotto dal nuovo decreto antiterrorismo, e gli sono stati sospesi i documenti per l'espatrio. A due arrestati viene dunque contestato il reato di reclutamento con finalità di terrorismo; il terzo è accusato di apologia di delitti di terrorismo aggravata dall'uso di internet. Il nome dell'operazione di polizia è "Balkan connection". La pista dei Balcani è stata battuta dagli investigatori per molti mesi prima di giungere a questo importante risultato. La persona arrestata in Albania, a Kavaja circa 40 chilometri a sud di Tirana, è Alban Haki Elezi, 38, anni, nato e residente a Rasshbull, villaggio di Kavaja. Gli arrestati, secondo gli inquirenti, erano in contatto con Anas El Abboubi, uno dei combattenti di ritorno (foreign fighters) italiani che si troverebbe in Siria. Lo stesso Anas (arrestato dalla Digos nel giugno del 2013 e poi scarcerato dal tribunale del Riesame), pochi giorni prima di trasferirsi in Siria, aveva effettuato un viaggio in Albania, dove viveva uno dei presunti estremisti islamici bloccati dall'antiterrorismo. Il questore Esposito ha spiegato che "le investigazioni hanno portato alla luce una filiera albanese di reclutamento di terroristi internazionali".

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