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Matteo Renzi e l'inglese maccheronico: ecco la video parodia che spopola sul web

"Do iu spik inglisc, mister Renzi?". Forse, o forse no. Hanno fatto il giro del web, infatti, le frasi in inglese del premier in occasione del  DigitalVenice, a Venezia. Pronuncia sbagliata, parole inventate o quasi, balbettii vari e pause continue. Il rapporto del paroliere di Firenze con la lingua di Sua Maestà la Regina è zoppicante, un po' come quello di uno studente alla prima esperienza all'estero. Certo, sempre meglio del famoso discorso di Gianni Pittella, Capogruppo dei social democratici al Parlamento Europeo, nel messaggio di sostegno alla campagna Peace One Day nel settembre 2012 (e meglio anche dell'ormai mitologico "Pliiisss, visit Italy" di Francesco Rutelli). E subito dopo le supercazzole inglesi del premier a Venezia, sul web si sono diffuse le parodie del suo discorso sottotitolato con la pronuncia italianizzata. Eccone una, esilarante. Il corso - Durante l'evento a Venezia, parlando di Meucci, il premier sottolinea come l'inventore del telefono avesse un problea: "He wasn't able to use the copywrite... come si dice brevetto?", chiede il premier. Dunque gli rispondono: "Licence". Cosa buffa è che in realtà Renzi, sull'inglese ha anche investito, eccome. Affaritaliani.it, attraverso alcuni documenti di cui è entrato in possesso, riporta che Renzi, dal febbraio 2010 al febbraio 2011, ha "pagato 3 fatture per un totale di 16767,47 euro per dei corsi di inglese individuali alla Shenker", famosa scuola di lingua frequentata anche da Silvio Berlusconi. "Uno studio individuale, intensivo, focalizzato su language activation e business communication, anche piuttosto caro visto che, di fronte ai 4300 euro netti di stipendio da primo cittadino di Firenze, ne ha dovuti sborsare circa un terzo del totale percepiti complessivamente in un anno per pagare l'insegnamento della lingua inglese".

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