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Pietro Senaldi, Conte, Renzi e gli 007: "Le leve del potere. Da Matteo attacco preventivo, perché..."

"Era da ingenui pensare che Donald Trump si fosse innamorato improvvisamente di Giuseppe Conte". Ospite di Omnibus su La7, Pietro Senaldi analizza l'endorsement del presidente americano al premier alla luce di quanto emerso negli ultimi giorni, con i contatti tra il governo americano e i servizi segreti italiani. "Trump aveva il suo tornaConte", ironizza il direttore di Libero.   Leggi anche: "Perché Conte deve lasciare la delega agli 007". Casini, cosa rischia il premier Ora per il presidente del Consiglio si apre una partita complicatissima e rischiosa. "Innanzitutto, è obbligato a relazionare in Aula avendo chiesto la stessa cosa a Matteo Salvini" sui presunti soldi russi alla Lega, spiega Senaldi. Al di là del Russiagate che coinvolge Conte, è stato Matteo Renzi a porre la questione della delega ai servizi segreti che Conte dovrebbe cedere. "Non mi stupisce che il premier non la molli - continua il direttore -. Questo governo è impopolare, e Conte ha bisogno di tenersi qualche leva del potere. E non vorrei che quello di Renzi sia stato un attacco preventivo, visto che è coinvolto anche lui nel Russiagate". L'uomo di Trump Papadopoulos infatti ha accusato l'allora premier, nel 2016, di aver tramato con Barack Obama per impedire a Donald di arrivare alla Casa Bianca. Accusa gravissima a cui Renzi ha risposto minacciando di querela lo stesso Papadopoulos.

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