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Papa Francesco, il pericolo attentati in Vaticano: "Intensificare misure di sicurezza, effetto immediato"

C'è anche Papa Francesco nel mirino della possibile rappresaglia islamica legata al caos in Medio Oriente. L'uccisione nel raid americano a Baghdad del generale iraniano Qassem Soleimani ha avuto un effetto domino in tutto il mondo, dall'Iraq fino alla Libia, con il regime sciita di Teheran che influenza militarmente gran parte degli Stati più pericolosi. L'Italia, alleato (riluttante) degli Usa, è a rischio soprattutto per il suo contingente in Iraq e Libano, ma ripercussioni devastanti si temono anche in Vaticano, dove oggi il Pontefice celebrerà la messa dell'Epifania. Come ovvio, i terroristi potrebbero colpire anche la cristianità e i suoi luoghi sacri.   Leggi anche: "Se Teheran ci colpirà, gli Usa hanno nel mirino 52 siti iraniani" Nell'ordinanza dell'intelligence italiana, riporta il Giornale, si legge chiaramente: "In relazione alla persistenza della minaccia terroristica internazionale, tutto il personale dovrà essere sensibilizzato sulla necessità di avere un atteggiamento vigile e reattivo. Attesa la rilevanza mediatica degli eventi presso la Basilica Vaticana, in piazza San Pietro e la partecipazione di numerosi fedeli, si ribadisce la necessità di intensificare, con effetto immediato, i servizi di prevenzione a carattere generale e i dispositivi di vigilanza e controllo del territorio, con particolare riferimento agli obiettivi ritenuti sensibili per la circostanza" per "garantire l'assoluta sicurezza del Santo Padre". Saranno centinaia gli agenti schierati sul campo, in divisa e in borghese, e "non è escluso che possano essere utilizzati cani anti esplosivo, droni e metal detector".  Nel video di Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev, la marea umana in Iran ai funerali di Soleimani

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