Tutti gli scivoloni del "Pubblico" di Telese
Nasce Pubblico, il nuovo quotidiano diretto da Luca Telese, che dopo diverse sfuriate con Mister Manetta, Marco Travaglio, ha abbandonato Il Fatto Quotidiano. Meglio mettersi in proprio. La nuova iniziativa editoriale - che pecca d'originalità: il logo è copiato pari pari da quello di Liberation - si presenterà al pubblico martedì 18 settembre. E ci sono già diversi spunti per farsi una sana dose di risate. La prima, il comunicato stampa con cui è stato presentato il quotidiano. All'ottava riga l'errore: "Un informazione intesa come nuovo...". Già "un informazione" senza apostrofo. Non male, per un quotidiano che annuncia di voler essere "il riferimento per i progressisti, per dire ciò che a sinistra molti pensano e non trovano" (l'apostrofo, forse?). Piuttosto succulento anche il passaggio in cui si spiega: "La redazione interamente dotata di smartphone". Roba all'avanguardia, insomma. Un sorriso lo strappa pure l'inserto domenicale "Pupù", "l'originale inserto dedicato ai bambini in età prescolare" (speriamo che almeno in "Pupù" non scordino l'apostrofo, sennò i bimbi che seguiranno Telese - ma quali? - cresceranno illetterati). Arriviamo poi al capitolo abbonamenti. Ecco che Telese propone l'abbonamento "Mecenate", al modico prezzo di mille euro: abbonamento cartaceo e in Pdf, collezione dei numeri zero, t-shirt ufficiali (nenache fosse una squadra di calcio) e un numero autografato dai redattori. Ma non è tutto, perché l'abbonamento "Mecenate" comprende anche la "cena con la redazione". E non è uno scherzo. La rassegna delle particolarità del nascente Pubblico si conclude infine con il video promozionale postato sul sito, l'ennesima riedizione del film La Caduta, nello specifico l'ennesima riedizione del discorso di Adolf Hitler (strainflazionato tra remake sportivi e poltici), un Hitler disperato per l'avanzata di Pubblico nelle edicole. E questa riedizione di risate, onestamente, ne strappa ben poche.