I Radicali raccolgono le firme e si "dimenticano" di autenticarle
I radicali raccolgono firme per le coppie di fatto e il testamento biologico, ma senza farle autenticare in tempo reale da un pubblico ufficiale. Il video milanese è girato a maggio in corso Vittorio Emanuele, a due passi da piazza Duomo: al banchetto dei radicali due militanti chiedono di aderire alle delibere di iniziativa popolare per una "Milano radicalmente nuova". Unioni civili, fine vita, stanze del buco, nuove norme sulla prostituzione. Una signora si ferma, tira fuori il documento e firma con nome e cognome. Piccolo problema: non c'è un notaio né un pubblico ufficiale come richiesto dalla legge. L'accertatore, in questo caso il consigliere comunale Marco Cappato, arriverà soltanto un quarto d'ora dopo. Proprio il leader pannelliano ha condotto una dura battaglia giudiziaria, tuttora in corso, per dimostrare le irregolarità della lista a supporto di Roberto Formigoni per le regionali del 2010. Possibile che anche i radicali siano scivolati sulle firme? I video che circolano sono due: nel secondo, girato davanti all'Università Statale, si ripete lo stesso schema. Un passante si accosta al banchetto e firma davanti ai militanti, senza la presenza di nessun autenticatore. Cappato, venerdì scorso, si era difeso parlando di "insinuazioni". "Siccome abbiamo scoperto la falsificazione delle firme per le elezioni regionali" sostiene il leader radicale, "cercano continuamente di screditarci. Può essere capitato che l'autenticatore possa essersi assentato per cinque minuti. Ma se qualcuno ha notato delle irregolarità, vada a denunciarle alle forze dell'ordine".