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Luca Zaia, Veneto più avanti di tutti contro il coronavirus: "La banca del plasma e la partita del sangue"

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia guarda avanti e prepara un piano per creare una banca del plasma in caso di reinfezioni di coronavirus a ottobre. In conferenza stampa alla protezione civile a Mestre, Zaia ha annunciato:

"Noi stiamo già preparando il piano d'azione per la possibile, ma non certa, reinfezione autunnale, un piano con lo schieramento dell'artiglieria pesante, nel quale rientra anche il progetto della banca del plasma, siamo i primi in Italia, ma forse anche al mondo, ad aver portato avanti questo progetto scientifico".

"Portiamo avanti la partita del sangue, che è importante perché bisogna sempre avere un piano, perché se a ottobre fosse definito che una delle cure di riferimento fosse quella del plasma, il soggetto attuatore non può dire 'io non ce l'ho', qualcuno potrebbe venirmi a dire 'scusa, non stiamo praticando cure perché tu non ti sei preoccupato di attivare un magazzino', invece noi lo abbiamo attivato", ha aggiunto.

Zaia ha poi avvisato "i cittadini che sono stati ammalati di non preoccuparsi di chiamare, fare, perché arriverà una lettera. Ci sarà qualcuno che vi contatterà, verrà fatto un prelievo del sangue preventivo, verrà valutato il titolo anticorpale; per esempio un asintomatico solitamente ha un titolo anticorpale basso, per cui non può essere veicolato per la raccolta del plasma e in banca del plasma, ciò vuol dire che dei 18.000 (positivi) che abbiamo oggi però è giusto fare valutazioni del titolo anticorpale per tutti", ha detto.

La plasmaferesi ha ricordato Zaia, esiste da almeno 30 anni: "Non ci inventiamo stregonerie, ogni anno 50.000 persone in Veneto si sottopongono alla plasmaferesi per le loro patologie", ha concluso.

Ad oggi in Veneto sono stati effettuati 445.0000 tamponi (5.472 più di ieri), le persone in isolamento sono 5.015 in isolamento (+1), i positivi sono 18.741 (+ 19 da ieri), i ricoverati sono 796 (400 positivi, il resto negativi). In terapia intensiva si contano 75 persone, di cui la metà sono positivi (38) e non si registrano più pazienti da altre regioni; i dimessi sono 2.991 (+5); i morti totali da inizio pandemia 1.666.

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