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Sapienza, Martina e Letizia "incatenate per Gaza". Poi il caos

"Questa mattina abbiamo deciso di incatenarci al Rettorato della Sapienza, dopo mesi di mobilitazione all’interno dell’università, perché la nostra rettrice non ha dato ancora risposte concrete e non ha aperto nessuno spazio di dialogo”.

Così a LaPresse Martina Bovi e Letizia Lampis, le due studentesse di Cambiare Rotta che da stamattina all’alba si sono incatenate davanti all’ingresso del palazzo del rettorato dell’università La Sapienza, a Roma. Un cordone delle forze dell’ordine impedisce ad altre persone, comprese la stampa, di avvicinarsi. “Chiediamo da mesi lo stop alla complicità tra le università e la filiera della guerra e, più in particolare, gli accordi con le università israeliane”, continuano le due attiviste, ricordando che a differenza della propria "altre università hanno dato una risposta diversa, prevediamo di rimanere qui ad oltranza finché la rettrice non ci darà risposte” concludono quindi Bovi e Lampis.

Per la cronaca, dopo la protesta "scenografica" è arrivato l'assalto vero e proprio dei loro compagni studenti di estrema sinistra, che dopo il no del Senato accademico al boicottaggio contro Israele hanno pensato bene di tentare di occupare il Rettorato scontrandosi poi violentemente contro le forze dell'ordine che stavano tentando di difendere l'incolumità dei professori e l'integrità dell'Università. 

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