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Nucleare, Lupi: "Nuova legge un dovere morale". Perché non possiamo più aspettare

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Maurizio Lupi, deputato e leader di Noi Moderati, è ospite di Parlamentari scatenati, la rubrica dedicata alle proposte di legge dei parlamentari, durante il Meeting di Rimini. Il deputato, intervistato da Costanza Cavalli, ha presentato una proposta per l'adozione di una strategia nazionale di sviluppo delle tecnologie nucleari di nuova generazione. 

Il Parlamento europeo si è detto favorevole all'energia nucleare già nel 2022: la decarbonizzazione e l'ambizioso obiettivo delle emissioni zero entro il 2050 (Green Deal) fanno del nucleare un'arma strategica. Si tratta infatti di energia stabile, diversamente da quella eolica e solare, a fronte di minime emissioni di gas serra. "A causa dei due referendum, quello del 1987 e quello del 2011, in Italia non abbiamo potuto produrre energia nucleare nè fare ricerca: abbiamo esportato la nostra conoscenza e la nostra tecnologia", spiega Lupi, "Penso agli impianti nucleari di nuova generazione, di terza e di quarta, più sicuro ed ecocompatibile". La Camera, inoltre, "ha già calendarizzato la discussione di questa legge". L'Europa si confronta con gli Stati Uniti, dove investimenti pubblici si sommano a enormi investimenti privati, e con la Cina, il rischio è di rimanere indietro anche stavolta? "L'Europa ha fatto dei passi avanti dando il via libera a questa fonte di energia. Dobbiamo decidere qual è il nostro futuro industriale e tornare a essere competitivi: ricordo che l'Europa è nata sul carbone e l'acciaio, furono la base della pace dopo la Seconda guerra mondiale". E chiude: "Mi sono stufato delle dichiarazioni a favore del nuclare cui però non segue niente. Serve una legge. Il nucleare è un'energia che richiede investimenti e tempo". 

A cura di Costanza Cavalli

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