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Vigili, insultarli non è reato. Se lo dicono i giudici

Insultare i vigili non è reato. Scrivere su Facebook "io ti spaccherei la faccia" o auspicare una spedizione punitiva sotto casa loro non configura il reato di istigazione a delinquere. Lo ha stabilito il giudice del tribunale di Torino che ha prosciolto tutte le 73 persone finite in un inchiesta giudiziaria per aver scritto sui social messaggi d'odio contro la polizia municipale piemontese a commento del post di un avvocato che si riteneva vittima di un'ingiustizia perpetrata dai vigili.  La denuncia era stata presentata dall'allora comandante della polizia municipale, Emiliano Bezzon.

La procura di Torino ha riconosciuto che alcuni commenti avessero contenuti spregevoli ma non fossero diffamatori e altri fossero forieri di messaggi violenti e incivili e tuttavia non configurassero reato. Ricostruzione pienamente accolta dal giudice per le indagini preliminari. In molti casi ,secondo le toghe, i commenti rientrerebbero nel "diritto di satira" perché parlare di "sindrome da pisello piccolo" è solo "sarcasmo".. Insomma poveri vigili fanno il loro mestiere e adesso possono pure beccarsi gli insulti sui social. 

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