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Amianto, dopo 30 anni scuole e ospedali ne sono ancora pieni: 7mila vittime nel 2020

Monossido di carbonio , polveri sottili, combustibili fossili, plastica, scappamenti delle auto, scarichi delle industrie, persino le flatulenze delle mucche. Non passa giorno senza che qualcuno non si mobiliti per combattere ciò che danneggia l'ambiente, il clima o l'ecosistema, ma in 30 anni non siamo riusciti a liberarci dell'amianto, che uccide ancora. Secondo gli ultimi dati diffusi dall'Osservatorio nazionale nel 2020, complice il Covid , che si è abbattuto sulle categorie più fragili, ci sono state circa 7mila vittime. Conseguenza diretta della lentezza con cui in Italia è dato seguito alla legge 257 del 92, che ha messo al bando il materiale tossico e ne ha disposto la rimozione da tutti i siti in cui è presente. Nel 2018, meglio tardi che mai, l'allora ministro dell 'Sergio Costa , ha varato un piano ad hoc per favorire, almeno negli edifici pubblici, le bonifiche. Qualcosa, da allora, si è mosso. La Lombardia, su impulso dell'assessore all'Istruzione, formazione e lavoro, Melania Rizzoli , ha recentemente stanziato 16 milioni per le scuole. Nicola Zingaretti lo scorso dicembre, anche per gli ospedali, ne ha messi sul piatto 19. E molte altre amministrazioni si stanno dando da fare. Ma i numeri fanno ancora spavento. Solo nel Lazio, secondo il recente censimento della Regione ci sono 170 edifici scolastici, di cui 149 nella capitale, e 46 strutture sanitarie da bonificare. A livello nazionale, stando ai dati della Società italiana di medicina ambientale, esistono ancora 96.000 siti contaminati e più di 370.000 strutture a rischio, tra cui oltre 2.400 scuole e diverse centinaia di ospedali. Le coperture complessive in cemento-amianto coprono una superficie di 58 milioni di metri quadri, le tubature idriche si estendono per 300mila km, mentre le tonnellate di materiale tossico ancora presenti sono circa 40 milioni. Insomma, mentre continuiamo a preoccuparci di tutti i tipi di danni ambientali, compresi quelli che svilupperanno i loro effetti tra decine, se non centinaia di anni, siamo pieni di amianto che ogni giorno si trasforma in fiber invisibili che, se inalate e ingerite, causano con assoluta certezza scientifica mesotelioma, tumore del polmone, della laringe e del colon. Per non parlare dei danni respiratori che vengono provocati anche quando non insorge il cancro. La consolazione è magra, ma per chi si ammala e per i suoi parenti c'è, anche a distanza di anni, la possibilità di ottenere giustizia. Di questo, affiancandosi all'attività delle numerose associazioni sparse sul territorio, si occupa il libro uscito in questi giorni diNicola Carabellese , che proprio per colpa dell'amianto ha perso il suo papà. 

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