
Funivia Stresa Mottarone, parla il manovratore in carcere: “Farò i conti con Dio, è tutta colpa mia”
Funivia Mottarone, parla il manovratore in carcere: “Farò i conti con Dio, è tutta colpa mia”. Da martedì si trova in una cella di massima sicurezza del carcere di Verbania. È lì, solo, ma con un enorme macigno sulla coscienza che quasi non lo fa respirare. Le 14 vittime della tragedia della funivia Stresa-Mottarone, gli tengono compagnia. E’ stato lui, Gabriele Tadini - il manovratore della funivia maledetta – a confessare di aver manomesso il freno d’emergenza installando il cosiddetto “forchettone” e da allora è inseguito dai rimorsi e dalla paura di ciò che gli accadrà. Per ora l’unica forma di conforto l’ha trovata nella fede: “Prego e faccio i conti con me stesso e con Dio” ha detto ai magistrati. “Sono nelle mani del Signore” ha spiegato al legale che ha aggiunto che lo stesso Tadini fino a poche ore prima non aveva compreso precisamente quali potessero essere le conseguenze dell’entrata in funzione del forchettone che armava o disarmava il freno d’emergenza. “So che lui mai avrebbe pensato di far correre quel rischio ai passeggeri: siamo tutte persone umane, possiamo fare delle scelte sbagliate senza rendercene conto” ha aggiunto il legale. Puntare sulla pietas umana sarà una strategia difensiva vincente?
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