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Io Sono, al Mudec storie di donne e uomini con un passato tragico e un futuro tutto da scrivere

Come una vera e propria galleria di ritratti, simile a quelle che un tempo usavano nelle famiglie aristocratiche o della grande borghesia, sono esposte a Mudec di Milano, una di seguito all’altra, venti fotografie. Ma qui, nella mostra Io Sono / I AM, i soggetti non sono antichi avi, progenitori o iniziatori di dinastie, ma donne e uomini comuni in fuga dalle loro terre di origine a seguito delle drammatiche condizioni in cui versano attualmente. Persone che, nel loro obbligato migrare, attraversano altre terre e altri Paesi, divenendone cittadini, talvolta solo temporanei ed effimeri.  Una galleria di storie, più che di volti: narrazioni che si arricchiscono ogni giorno di una pagina nuova che la fotografa Luisa Menazzi Moretti sintetizza nell’idea di affiancare a ciascun ritratto un libro dalle pagine bianche, non ancora scritte, volto a suggerire l’importanza di ogni racconto orale che ha ascoltato e registrato; ognuno diverso, tragico, denso; ognuno possibile trama di un libro.  Chi sono queste donne e questi uomini lo racconta Luisa Menazzi Moretti a Nicoletta Orlandi Posti in questa nuova puntata di ART’è. Il progetto fotografico, premiato all’International Photography Awards di New York e presentato al Sarajevo Festival Arts and Politics del 2019 comprende, oltre la mostra, un video e il libro Io sono pubblicato da Giunti Editore.  Merita assolutamente di essere visitata perché queste persone non sono numeri, ma donne e uomini con una storia alle spalle e una da scrivere ancora sul libro bianco di Luisa Menazzi Moretti.

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