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L'amore di Carlo Mollino per le donne: il dettaglio nel mobile esposto in Triennale

Carlo Mollino (Torino, 1905-1973) è stato protagonista del vivace ambiente culturale torinese tra le due guerre. Architetto, fotografo, urbanista e progettista d’interni ma anche sciatore, automobilista, pilota di aerei, è stato una figura fondamentale nell’ambito del design, dell’architettura e della cultura del progetto del Novecento:  nei suoi lavori si fondono modernità e tradizione, arte e artigianato, estremo rigore e libertà creativa. A lui è dedicata la mostra aperta in Triennale a Milano  "Allusioni Iperformali" che Nicoletta Orlandi Posti, per questa nuova puntata di ART'è, visita con il direttore del Museo del Design di Triennale, Marco Sammicheli. L’analisi degli arredi di Casa Albonico (1944) - appena acquistati con una grande un'operazione che ha visto la collaborazione tra Triennale Milano e Ministero della Cultura -  offre l'opportunità di una rilettura dell’opera di Mollino per evidenziarne una serie di aspetti non ancora sufficientemente approfonditi: dalla ossessione per la forma agli interessi per l’artigianato, e poi i progetti d’interni, l’ingegneria, la fisica e l’aerodinamica. E ovviamente la collaborazione con gli artisti tra i quali lo scultore Umberto Mastroianni: è lui l'autore  della piccola statua in bronzo raffigurante un busto di donna, posta come un giunto di sostegno in uno degli arredi progettati per la casa. La mostra presenta inoltre alcuni carteggi inediti, conservati nell’archivio di Triennale Milano, in cui Carlo Mollino, in cui critica l’indirizzo preso dall’istituzione e prende le distanze dall’industrial design a favore della produzione artigianale. La mostra "Allusioni iperformali" si può visitare fino 7 novembre.

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