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Le opere d'arte parlano: ecco cosa dicono quelle di Castellani, Nannucci e Wuethrich
Nicoletta Orlandi Posti per questa nuova puntata di ART'è è andata alla Galleria Fumagalli di Milano dove è in corso la mostra "Sistema – Dematerializzazione – Testo" che presenta le opere di Enrico Castellani, Maurizio Nannucci e Peter Wuethrich. Gli artisti sono stati messi a confronto dal curatore Lóránd Hegyi tentando di svincolarli da rigide categorizzazioni storico-artistiche svelando altri livelli di significato, ed evocando sfere di pensiero più ampie e sovente imprevedibili. Ne è d’esempio l’interpretazione delle tipiche tele estroflesse di Castellani. Solo apparentemente monocromo e razionale, il sistema creato dall’artista è invece una traccia di un processo creativo recondito, quasi narrativo, come si trattasse di una scritta. Il succedersi di queste tracce date da precisi atti pittorici, una vera e propria “scritta”, non si limita a trasportare un messaggio, ma invita lo spettatore a determinarne il significato, suggerendo quindi una partecipazione attiva a una situazione condivisa. Le potenzialità evocative della scrittura sono senz’altro oggetto di studio di Maurizio Nannucci, il quale attraverso le sue luminose scritte al neon, dall’evidente caratteristica sensuale e materiale, opera a livelli semantici e immateriali. Tali strutture scritturali, in virtù della loro relazione con specifiche realtà spaziali e architettoniche, favoriscono il dispiegarsi di significati immaginari, poetici, intelligibili. Anche Wuethrich opera con la dilatazione dei livelli semantici del testo. Parole estrapolate da testi, dalla forte carica emotiva, comunicano realtà intelligibili e intime. Ma è soprattutto il libro l’oggetto caratterizzante dell’opera dell’artista, inteso come ambasciatore e protettore fisico dell'entità immateriale e spirituale del testo. In queste scene l'oggetto libro viene trasformato nelle ali di un angelo e le persone che lo indossano sulle spalle diventano automaticamente angeli portatori di un messaggio immateriale. Si può visitare fino al 5 novembre.
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