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Turchia, strage di fenicotteri nel lago di Tuz. Le accuse al governo di Erdogan

Si è seccato il lago Tuz, il secondo più grande della Turchia, di 1.665 kmq. «C’erano circa 5mila giovani fenicotteri qui. Sono morti tutti perché non c’era acqua», denuncia il fotografo Fahri Tunc. La scorsa estate il bacino idrico, immortalato dalle sue immagini, è stato rimpiazzato da un luogo pieno di carcasse di piccoli fenicotteri e di esemplari adulti sparsi sul fondo del bacino idrico inaridito e pieno di crepe. Secondo gli esperti, il lago Tuz è vittima della siccità indotta dal cambiamento climatico, oltre che di decenni di politiche agricole dannose, che hanno esaurito le riserve idriche sotterranee. Il parlamento di Ankara non ha ancora ratificato l’accordo sul clima di Parigi del 2015 e governo di Erdogan punta a riclassificare la Turchia tra i Paesi in via di sviluppo piuttosto che in quelli sviluppati - per evitare obiettivi di riduzione delle emissioni più duri.

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